Il 12 maggio il vertice per decidere le sorti del tribunale

Martedì 27 Aprile 2021 di Francesco Campi
L'attuale sede del tribunale di Rovigo in via Verdi

ROVIGO - Il presidente del Tribunale, Angelo Risi, ha convocato per il 12 maggio la Conferenza permanente per il funzionamento degli uffici giudiziari, che si terrà in Prefettura, e alla quale sono invitati a partecipare il sindaco di Rovigo, il presidente dell'Ordine degli avvocati e il direttore dell'Agenzia regionale del Demanio, che sarà chiamata a esprimere un parere sulla nuova collocazione del Tribunale.
Quale sia la convinzione del presidente Risi è stato più volte esplicitato: la necessità di riunire di tutti gli uffici in un'unica sede. Per questo nel 2019 aveva messo sul piatto l'ipotesi di utilizzare il Censer. La città, però, aveva detto no, tanto che poi erano nate convergenze sull'impegno di mantenere il Tribunale in centro. In centro e in un'unica sede. Due condizioni dalle quali non si dovrebbe prescindere, ma che al momento non si sposano con le ipotesi rimaste in piedi, quella dell'ex questura e quella dell'utilizzo dell'ex Banca d'Italia di via Domenico Piva e del palazzo della Provincia di via della Pace, perché per entrambe i tecnici nominati dal ministero hanno valutato comunque la necessità di mantenere degli uffici nell'attuale sede di via Verdi. Ma nulla è definito. E soprattutto, grande è la confusione sotto il cielo, quindi si potrebbe dire che la situazione è favorevole per puntare alla soluzione migliore possibile: l'ex caserma Silvestri.


L'OCCASIONE
La possibilità di rimettere in discussione il progetto per la realizzazione della Cittadella degli Archivi nell'ex caserma, un progetto con un costo stimato in 33,6 milioni di euro, che dal 2013 è solo sulla carta, non è preclusa come ha ricordato il presidente della Provincia, Ivan Dall'Ara.

Anche perché a oggi di progetti definitivi non ce ne sono e c'è stato proprio ora un appalto da 175mila euro di ricognizione sull'impiantistica e di valutazione sismica, mentre negli anni l'ex Silvestri è stata unanimemente riconosciuta come soluzione ottimale, dopo quella dell'allargamento all'ex carcere, per offrire una nuova sede al Tribunale di Rovigo che dopo la revisione della geografia giudiziaria, nel 2014, con l'accorpamento dei Tribunali di Este e Adria, si articola su sei sedi più tre di archivi. Una soluzione ottimale accantonata perché il Demanio aveva altri progetti. Col passare del tempo, però, le carte in tavola sono più volte cambiate. Sono cambiati Governi, Prefetti, sindaci, presidenti della Provincia e del Tribunale. E anche direttori del Demanio. Solo la Silvestri sembra rimanere impenetrabile, una fortezza inespugnabile, vuota e disegnata altrove sopra la testa della città, mentre per trovare la soluzione al rebus del Tribunalone si arrivano a ipotizzare soluzioni su più sedi, Tribunalini spezzatini, se non addirittura di consumare terreno vergine con nuovo cemento fuori dalla città.


SOLUZIONE OTTIMALE
Eppure la Silvestri metterebbe tutti d'accordo. Rimettendo in gioco eventualmente altri vuoti urbani, come l'ex Genio civile, in corso del Popolo, che la Regione sta svendendo per un milione di euro e che potrebbe benissimo ospitare il Catasto. Mentre l'ex Banca d'Italia potrebbe essere un'Agenzia delle Entrate inespugnabile. L'Archivio di Stato nell'ex Questura, fra il Duomo e le Torri, sarebbe la quadratura del cerchio. Perché non ridisegnare la città spalmando i 33 milioni su questi immobili, rivitalizzando tutta la città? Fra l'altro nel 2016, quando il Demanio stava definendo le assegnazioni degli spazi dell'ex caserma Silvestri fra Catasto, Agenzia delle Entrate, Archivio di Stato e Archivio notarile, lo stesso direttore generale del Demanio, all'epoca Vincenzo Capobianco, spiegava che «per gli uffici giudiziari si sta delineando un'ipotesi più confacente e centrale: la destinazione di un complesso dotato di parcheggi, l'immobile dell'ex carcere, il cui recupero edilizio e urbanistico avrà un notevole impatto sulla città, consentendo la definizione di un quadrilatero urbanistico di Alte amministrazioni». Ma l'ex carcere di via Verdi diventerà, questo sì è definitivo, un istituto penale per minori: il 29 dicembre scorso è stato aggiudicato l'appalto per i lavori di trasformazione dell'ex carcere per un importo di 13,4 milioni all'aggregazione temporanea di imprese guidata dalla molisana Nidaco Costruzioni di Isernia.
 

Ultimo aggiornamento: 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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