In ospedale arrivano da Ferrara gli specializzandi

Venerdì 16 Settembre 2022 di Francesco Campi
All'ospedale di Rovigo arriveranno da Ferrara i medici specializzandi nelle emergenze

Un accordo che rinforza i legami con l’altra sponda del Po e che si rivela prezioso sia per le opportunità che offre dal punto di vista della formazione, con una crescita complessiva della città, sia per l’aiuto concreto che può offrire all’ospedale di Rovigo, che come tutte le strutture da un capo all’altro dell’Italia, in questo momento storico, si trova a fare i conti con le carenze di personale medico e deve ricorrere a tutte le possibili soluzioni per coprire la propria pianta organica.
L’accordo in questione è fra l’Ulss 5 e la Scuola di Specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza dell’università di Ferrara, che segue quello già stipulato con l’ateneo estense per il corso di laurea in infermieristica ad Adria. Dopo aver acquisito il nulla osta della Regione, l’Ulss ha deliberato di stipulare due convenzioni. La prima “per l’inserimento della sovrastruttura trasversale di Medicina d’emergenza urgenza, composta dalle Unità operative di Ipertensione, di Stroke unit e di Diagnostica interventistica cardiovascolare dell’ospedale di Rovigo, nella rete formativa della Scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza urgenza come strutture collegate”, la seconda “per l’inserimento della Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione e della Unità operativa complessa di Pneumologia nella rete formativa della Scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza urgenza quali strutture complementari fuori Regione”.
L’ATTIVITÀ
In sostanza, questi reparti dell’ospedale accoglieranno i medici, già dottori laureati in Medicina e Chirurgia, che nel loro percorso formativo sceglieranno la specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza dell’università di Ferrara, alla quale si accede solo entrando nelle apposite graduatorie, visto che anche le specializzazioni sono a numero chiuso. Nella convenzione si ribadisce che «l’attività dei medici in formazione specialistica non deve essere utilizzata per sopperire carenze di organico delle strutture, ma deve essere finalizzata essenzialmente all’apprendimento con assunzione progressiva di responsabilità personale in tutte le attività proprie della struttura di assegnazione». Tuttavia, come detto, si tratta già di medici e la loro presenza sarà comunque un aiuto importante per le unità nelle quali verranno assegnati. L’Ulss 5, da parte sua, si impegna a mettere a disposizione le proprie strutture e a garantire le attività formative e assistenziali secondo quanto previsto dal piano formativo, oltre all’accesso alla mensa aziendale, il vestiario e l’apposito timbro personalizzato “Medico in Formazione specialistica”. L’università, invece, a definire modalità e forme di partecipazione del personale del Servizio sanitario regionale all’attività didattica, di concerto con l’Ulss, a verificare gli orari e a corrispondere, in maniera esclusiva, secondo normativa, il trattamento economico spettante agli specializzandi.
Intanto oggi la Rete dei Comitati polesani per la Sanità pubblica, Per l’Art. 32 Sanità e sociale, Comitato altopolesano dei cittadini per il San Luca, Movimento per la sanità pubblica nel Delta, parteciperà alla manifestazione promossa dal Coordinamento veneto per la sanità pubblica che si terrà a Venezia per chiedere «un Servizio sanitario pubblico, universalistico, gratuito, equo e Accessibile a tutti».

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