ADRIA - La città è scossa da un nuovo episodio di violenza. Cresce l'insofferenza e la tensione sociale, che si manifesta in nuove minacce per la tranquillità e la sicurezza della comunità. Giovedì sera, poco prima di mezzanotte, si è scatenato un altro violento parapiglia tra un gruppo di giovani, presumibilmente nordafricani di seconda o terza generazione.
Ragazzi che secondo alcune testimonianze girerebbero armati di armi bianche. Inoltre nel gruppo ci sarebbero stati pure dei giovani italiani figli di albanesi. La rissa, iniziata in vicolo Cavour, come spesso accade apparentemente per futili motivi, anche se non è esclusa la pista della droga, è poi proseguita in piazza Cavour, davanti al teatro comunale per poi concludersi su ponte Sant'Andrea, quando è intervenuta una pattuglia della Polizia di Stato per sedare gli animi.
PERSONE COINVOLTE
Tre o quattro le persone coinvolte anche se poi le fila si sono ingrossate e nei pressi del manufatto sul Canalbianco si sono fermate decine di ragazzi. L'episodio, che ha riportato la paura tra i residenti, non è ormai più un caso isolato. La situazione di tensione era già evidente la scorsa settimana durante i Venerdì di Adria d'estate quando un giovane nordafricano, dopo essere stato respinto da una barista e allontanato dai gestori del locale, avrebbe cercato di sfondare la vetrata del bar con un cassonetto del vetro. Questa azione avrebbe scatenato la reazione di un gruppo di avventori, tra loro un italo russo, che lo avrebbe inseguito per le vie del centro fino a via Ruzzina, dove è stato raggiunto e aggredito a pugni in testa e poi soccorso dal personale del Suem 118 e con l'intervento della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Episodi di violenza non sono nuovi in piazza Cavour. Nel maggio scorso era scoppiata, fronte Canalbianco, una violenta rissa che aveva lasciato tracce di sangue sul porfido e coinvolto un gruppo di circa cinque o sei giovani di nazionalità italiana, già noti alle Forze dell'ordine. L'episodio si era verificato in un'area non coperta dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. L'intervento del sindaco Massimo Barbujani e poi dei Carabinieri aveva sedato in un primo momento gli animi. Dopo che gli uomini dell'Arma si erano allontanati, gli animi si erano surriscaldati nuovamente. Un giovane era stato colpito al volto, riportando la frattura del setto nasale e lasciando ampie macchie di sangue sull'asfalto. Solo in quel momento gli altri ragazzi si erano dileguati. L'area di piazza Cavour lo scorso anno era sfinita sotto stretta osservazione. I residenti avevano lanciato l'allarme perché più volte, a tarda notte, rifugiandosi negli angoli, alcuni giovani si nascondevano per consumare in loco droghe ed amori clandestini.
CHIESTE CONTROMISURE
Gli ultimi episodi accaduti in città lasciano alquanto perplessa la capogruppo di Fratelli d'Italia Sandra Passadore che più volte, dai banchi del civico consesso, aveva sollevato il problema sicurezza. «Adria è sicura?» si è chiesta Passadore. Per lei la risposta è no. «Il tavolo tecnico a palazzo Tassoni - dice - ha lasciato tutto come prima: delinquenza, immigrazione clandestina e degrado in periferia ed in centro. Quelle del sindaco Barbujani sono solo parole. A Rovigo hanno conquistano la zona rossa e Valeria Cittadin si è dimostrata un primo cittadino capace e determinato. Ha ottenuto per la città di Rovigo le giuste misure a tutela dei cittadini. Qui ad Adria, riusciamo almeno a copiare?».