Dopo il terremoto delle dimissioni di mezza Giunta il centrodestra candida a sindaco Valeria Mantovan

Lunedì 14 Marzo 2022 di Enrico Garbin
Il municipio di Porto Viro

PORTO VIRO  - Le dimissioni degli assessori Valeria Mantovan, Albino Fabrizio Marangon e dell’esterno Diego Crivellari, più la restituzione delle deleghe da parte del consigliere Michele Capanna, stanno già avendo ripercussioni sulla vita politica di Porto Viro e sugli scenari che si vanno delineando. Anche se formalmente Mantovan non ha ancora lanciato la sua corsa a sindaco, a indicare il suo nome è Roberto Luppi nel momento stesso in cui ritira la propria candidatura avanzata addirittura lo scorso luglio. «Porto Viro oggi ha bisogno di unità per uscire dalla crisi e combattere l’emergenza sanitaria - spiega Luppi, dopo aver ringraziato quanti l’avevano spinto e poi sostenuto - è chiaro che se invece le forze politiche del centrodestra si presentassero divise, maggiori sarebbero le probabilità di riconferma dell’attuale sindaca. Sono il primo a volere che si mettano assieme le migliori energie che esprime la città, perciò voglio evitare che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni e mi metterò al lavoro con i segretari comunali del centrodestra per concordare un nome in grado di raccogliere un vasto consenso, di rappresentare con la necessaria autorevolezza la città e di essere garante delle scelte fondamentali. Nome che per noi è quello di Valeria Mantovan». 

GLI SCENARI

Il ritiro di Luppi porta un elemento di chiarezza. L’impostazione della sfida che Mantovan lancerà a Veronese sarà sul modello di quanto avvenuto l’autunno scorso a Rosolina: un centrodestra il più possibile compatto, con Lega e Fratelli d’Italia, le civiche Uniti per cambiare di Luppi e Porto Viro Pulita di Alfredo Tessarin, più l’incognita sul posizionamento di Forza Italia del gruppo dell’ex sindaco Thomas Giacon. A quel punto, Veronese diventerebbe automaticamente il candidato di centrosinistra, con un Pd che tornerebbe a compattarsi come unico partito organizzato, i civici di Doriano Mancin e quelli trasversalmente raccolti dal sindaco, dal capogruppo Nicola Marinelli e il presidente del consiglio Adam Ferro. Gli ultimi mesi di legislatura - il voto viene indicato a fine maggio - non dovrebbero riservare sorprese in consiglio comunale. Il bilancio di previsione è già stato approvato e anche se ora Veronese conta un solo in più rispetto alla minoranza rimpolpata da Mantovan, Marangon e Capanna, un incidente a questo punto non avrebbe senso. Da verificare, semmai, se dall’opposizione qualcuno possa compiere il percorso inverso, per puntellare la giunta.

LA REPLICA DEL SINDACO

Intanto, con un video pubblicato sulla sua pagina Fb, Veronese ha commentato le dimissioni degli ormai ex assessori motivandole con “la velleità personale” di Mantovan cui ha però augurato il meglio perché “augurare il meglio ad un avversario significa che si misura nell’amministrazione della città, significa augurare il meglio ai cittadini”. Ma ha anche bacchettato i dimissionari per la scelta dei tempi e il modo poco rispettoso nei suoi confronti e in quelli dei cittadini che li avevano votati 5anni fa, perché “la telenovela delle dimissioni si è risolta senza che se ne sia parlato con chi ha condiviso e collaborato lungo questo percorso amministrativo”.
 

Ultimo aggiornamento: 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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