Porto Tolle. Lavoratori in nero e clandestini in un'azienda agricola, in un laboratorio tessile e in un barbiere: chiuse tutte e tre le attività

I provvedimenti hanno riguardato un’impresa agricola, una barberia e il titolare di un laboratorio tessile

Giovedì 12 Ottobre 2023 di Francesco Campi
Controlli dei carabinieri

PORTO TOLLE - Dieci lavoratori in nero, due piegati a raccogliere zucchine, meloni e angurie in un’azienda agricola di Porto Tolle, sette in un laboratorio tessile di Papozze e uno in un negozio di barbiere ad Adria.

Scoperti dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Rovigo, nell’ambito dei controlli eseguiti, fra luglio e settembre, con la collaborazione dei colleghi delle Stazioni e del personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, per prevenire e reprimere lo sfruttamento del lavoro e il lavoro in nero e verificare il rispetto della norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I tre titolari sono stati denunciati e sono stati emessi anche tre provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, due per lavoro nero, mentre uno per gravi motivi di sicurezza. 

CONTROLLI E SANZIONI

In tutto, i reati e le violazioni in materia di sicurezza accertate sono stati otto con sanzioni e ammende per circa 60mila euro. In particolare, nei confronti del titolare dell’azienda tessile di Papozze, è scattata la maxi sanzione per lavoro nero per l’impiego senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, di ben sette operai, di cui due senza permesso di soggiorno. Nella stessa azienda, i vigili del fuoco di Rovigo, hanno riscontrato irregolarità relative alla non conformità degli impianti elettrici e di alimentazione del gas. Nel complesso, a carico del titolare, sono state elevate sanzioni amministrative per 35mila euro, oltre alla sospensione dell’attività. Ma la maxi-sanzione è stata comminata al proprietario dell’azienda agricola portotollese per aver occupato due lavoratori stranieri senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, entrambi fra l’altro privi di permesso di soggiorno. Un’azienda già “attenzionata” perché tanti sono gli stranieri, che arrivano soprattutto da Romana, Moldavia e Ucraina in condizioni “border line”. 

SITUAZIONI DIFFUSE 

Situazioni purtroppo diffuse, di braccianti che lavorano a giornate, sottopagati, con turni massacranti e solo un’ora di pausa per pranzo e ricovero notturno magari in container arroventati dal sole. I controlli dei carabinieri su questo fronte vanno avanti costantemente. Del resto, già a luglio erano state controllate altre otto aziende manifatturiere con un bilancio di otto imprenditori denunciati, 25 fra reati e sanzioni penali contestati, ammende e sanzioni per 110mila euro, e sei provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale. 
In un caso, in un laboratorio tessile di Lusia erano state trovate all’opera ben tre persone che non avevano alcun contratto. Ad aprile, invece, erano stati trovati altri tre lavoratori in nero nelle verifiche che avevano interessato bar, ristoranti, bazar e centri massaggi, mentre a marzo altri due lavoratori senza contratto erano saltati fuori con gli accertamenti in un bazar e ad una pompa di benzina. Infine, la max sanzione è toccata anche al barbiere adriese, al quale sono state contestate anche varia violazioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, quali la mancata redazione del Documento di valutazione dei rischi, l’omessa formazione sulla sicurezza dei lavoratori, carenze in materia di prevenzione incendi, violazioni in materia di videosorveglianza, oltre ad aver occupato senza regolare contratto uno straniero privo del permesso di soggiorno. Non solo, ma secondo l’accusa, ne avrebbe favorito la permanenza rappresentando fatti non veritieri con la presentazione della domanda d’ingresso tramite la Procedura Flussi 2022. 

Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 17:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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