Morti sul lavoro, Polesine "maglia nera" in Veneto in rapporto alla popolazione

I dati dell’Osservatorio Vega Engineering, il presidente Mauro Rossato: «Il Veneto sul podio nazionale per numero di vittime»

Domenica 7 Maggio 2023
I due morti sul lavoro pianti dal Polesine in questo primo scorcio dell’anno erano entrambi pescatori di vongole di Porto Tolle

ROVIGO - Il numero di morti sul lavoro in Polesine continua a mantenersi altissimo. Tanto più alto se si raffronta il dato assoluto alla platea dei lavoratori, valore che vede in questo caso la provincia di Rovigo nettamente in testa in Veneto in questa dolorosa classifica. Con due morti in occasione di lavoro, il dato del primo trimestre dell’anno fa registrare in Polesine un’incidenza del 21,5 per milione rispetto al dato medio regionale di 7 e al dato nazionale di 6,4. Sopra queste medie anche Treviso, con un’incidenza di 10,6, Padova con 9,7 e Verona con 9,6. Dal punto di vista dei valori assoluti, tuttavia, la prospettiva si ribalta: dei 15 infortuni mortali avvenuti in Veneto nel primo trimestre dell’anno, a Verona, Padova e Treviso sono stati ben 4, Rovigo segue con 2 davanti a Venezia con 1. Vicenza e Belluno, fortunatamente, non hanno per ora dovuto piangere tragedie.
Se si allarga lo sguardo anche agli infortuni mortali in itinere, ovvero a quelli avvenuti nel tragitto-casa lavoro, il numero di decessi in regione sale a 20. Non cambia il dato di Rovigo, così come quello di Treviso, mentre solo Belluno resta indenne da lutti, con Vicenza che invece registra un decesso, Venezia 2, Padova 5 e Verona 6. Nel primo trimestre 2022 gli infortuni mortali in Polesine erano stati sempre due, ai quali se ne aggiungeva però anche uno in itinere.

IN VENETO 20 VITTIME

Questi dati sono frutto delle elaborazioni dell’Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, il cui presidente, Mauro Rossato, sottolinea: «Il Veneto è ancora sul podio nazionale per numero di vittime in occasione di lavoro. Una rilevazione drammatica per il primo trimestre del 2023. Perché stiamo parlando di 20 vittime; 15 quelle rilevate in occasione di lavoro e 5 in itinere. E con questi dati il Veneto è ancora al terzo posto in Italia, dopo la Lombardia, 29 decessi, e il Piemonte, 16».
Per quanto riguarda le denunce di infortunio, che comprendono anche quelli non mortali, alla fine del primo trimestre 2023 sono diminuite del 26% rispetto alla fine di marzo del 2022: erano 23.489 e ora sono 17.380. Ma questa riduzione, si sottolinea, è in realtà dovuta quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid. E guardando al valore assoluto, la provincia di Rovigo, in questo caso, è la provincia che fa registrare il numero minore: 632. Da gennaio a marzo 2023 la provincia con il più alto numero di denunce di infortunio è sempre quella di Verona con 3.495, seguita da Vicenza con 3.438, Padova con 3.306, Treviso con 3.097, Venezia con 2.704 e Belluno con 708.

DUE LUTTI IN POLESINE 

I due morti sul lavoro pianti dal Polesine in questo primo scorcio dell’anno sono Luigi Mancin, 57 anni, e Angiolino Benatti, 69. Erano tutti e due di Porto Tolle, erano tutti e due nella Sacca di Scardovari a pescare vongole quando sono stati colti da attacco cardiaco. Entrambi erano cardiopatici e per entrambi non c’è stato nulla da fare. Per una dolorosa coincidenza erano anche entrambi soci della Cooperativa pescatori Delta Padano e le loro vite si sono interrotte bruscamente ad una settimana esatta una dall’altra, lunedì 30 gennaio Mancin e lunedì 6 febbraio Benatti.
 

Ultimo aggiornamento: 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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