Moglie “oggetto” in orge e scambi di coppia, marito condannato a due anni

Mercoledì 28 Febbraio 2024 di Francesco Campi
Moglie “oggetto” in orge e scambi di coppia, marito condannato a due anni

ROVIGO - Ha costretto la moglie a piegarsi alle sue volontà, fino a partecipare a scambi di coppia e orge. Questa sembra essere la chiave di lettura della sentenza pronunciata ieri dal giudice Alessia Vanoli, che ha condannato un 51enne bassopolesano a 2 anni di reclusione, con la sospensione della pena condizionata alla partecipazione a un percorso di recupero in strutture per il trattamento di uomini autori di violenza, oltre al pagamento di un risarcimento di 7.500 euro nei confronti dell'ex moglie che si era costituita parte civile.

Proprio l'avvocato della donna, Giuseppe Carinci, spiega come «il tema della violenza di genere perpetrato in famiglia è attuale e finalmente le vittime stanno trovando il coraggio di uscire dalla violenza ancorché caso perpetrata in maniera subdola. La la difesa della persona offesa accoglie con favore il fatto che il Tribunale di Rovigo abbia ritenuto penalmente responsabile l’imputato per tutti i fatti del capo d’accusa. Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza. La situazione in cui si è trovata la vittima è quella in cui si trovano molte donne, troppe donne, che faticano a uscire da un “amore maltrattante”: ingabbiata in una spirale di costrizione e paura che esclusivamente grazie e per le sue figlie, ha disperatamente voluto sciogliere».

IL CASO

Quello che si è concluso ieri, dopo la discussione della scorsa settimana con il pm d'aula Alessia Pirani che aveva chiesto proprio una condanna a 2 anni, è stato un processo lungo e delicato, che ha cercato di sondare le dinamiche che si sono prodotte con il dissolvimento di un matrimonio, durato 25 anni, che vedeva il marito a rispondere dell'accusa maltrattamenti in famiglia, che si sarebbero esplicati in una forma particolare, costringendo la moglie a prestarsi a giochi sessuali, dalla pubblicazione delle sue foto nuda su un sito alla richiesta di indossare tacchi alti e vestiti succinti, senza mutandine, per portarla in giro come un oggetto nei centri commerciali, fino agli scambi di coppia. Un percorso di umiliazioni accettate per quasi due anni, fino a quando non ha trovato il coraggio di dire basta, con il supporto delle figlie, nonostante le minacce dell'uomo di diffondere immagini che la ritraevano durante rapporti sessuali. È stata la stessa vittima, ascoltata al processo, a raccontare quanto subito, dovendo scendere fino ai dettagli più intimi. La difesa del marito ha cercato di far emergere come la donna fosse libera di non partecipare e avesse sempre acconsentito a prestarsi alle indicazioni del marito. Che da parte sua ha detto di aver solo voluto aggiungere un po' di pepe al loro rapporto in crisi. Come spiegato dalla donna, la sua volontà sarebbe stata piegata da una subdola capacità di imporsi del marito, con una forte personalità e in grado di condizionarla e soggiogarla psicologicamente. Tutto il processo si è giocato sul nodo della costrizione. Un crescendo che ha visto la donna farsi sempre più insofferente alle umiliazioni, fino al punto di vomitare ogni volta che tornava a casa. Per un po' è andata avanti anche per salvare il matrimonio pur precario, poi si è confidata con un'altra coppia, fino a maturare la convinzione di dire basta: denunciando il marito e chiedendo separazione e divorzio. A conferma della delicatezza della situazione, nel procedimento civile, corso parallelo a quello penale dopo la denuncia che risale all'ottobre del 2021, è stato emesso un ordine di protezione ritenendo che la condotta del marito fosse causa di grave pregiudizio all’integrità fisica e morale della donna, mentre per l'uomo è stato emessa la misura cautelare del divieto di avvicinamento, anche perché, secondo quanto riferito, sarebbe arrivato a minacciare la moglie di usare contro di lei le armi regolarmente possedute.

Ultimo aggiornamento: 17:05

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci