Organizzava eventi e spacciava droga, condannato un "pr"

Giovedì 27 Giugno 2019 di Francesco Campi
La conferenza stampa della polizia al tempo dell'arresto
4
BADIA POLESINE - All’attività di “pr”, di promotore di eventi e serate nei locali, affiancava anche quella di procurare hashish, marijuana e cocaina a un giro di conoscenti. Per questo, dopo essere finito al centro di un’indagine della Squadra mobile di Rovigo, nel maggio 2018 nei suoi confronti era scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari, anche se era stata poi revocata. Ieri il 26enne di Badia Polesine Mattia Smanio è stato condannato a 2 anni 5 mesi e 10 giorni con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari Silvia Varotto; la giudice ha deciso invece una pena di 6 mesi, sospesi con la condizionale, nei confronti del 30enne lendinarese di origini albanesi,  Elger Kastrati, che era finito nelle maglie della stessa inchiesta, ma nei confronti del quale erano emersi solo due episodi di spaccio e per il quale la difesa, affidata all’avvocato Tosca Sambinello, ha avuto buon gioco nel contenere l’entità della condanna. 
Le indagini che hanno portato a questa doppia condanna erano iniziate a dicembre 2017, dopo la disperata segnalazione fatta alla polizia da parte di due genitori, preoccupati perché il figlio era finito in un brutto giro stretto tra la dipendenza sempre maggiore dalla cocaina, e un debito cresciuto parallelamente al consumo di droga, fino ad arrivare ad alcune migliaia di euro, nei confronti di chi lo riforniva. La Sezione antidroga della Mobile rodigina, sulla base dei primi elementi raccolti, ha controllato con pazienza e precisione i telefoni di un’ampia cerchia di giovani e raccogliendo numerose testimonianze. In pochi mesi sono stati così delineati i contorni di un giro di spaccio tra Alto Polesine, Rovigo, Bassa Veronese e Jesolo. Le indagini si sono ramificate in più direzioni e uno dei filoni è poi sfociato in quella che la Mobile ha chiamato “Operazione Muretto 2018”, nell’ambito della quale, è scattato l’arresto di Smanio, con la contestuale perquisizione, con tanto di cani antidroga, della sua abitazione e di quella degli altri tre indagati, oltre a Kastrati, anche un 22enne di origini marocchine residente sempre a Badia e un minorenne di Legnago. 
Dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Sabrina Duò, sarebbe emersa una rete di spaccio di cocaina, hashish e marijuana fra le province di Rovigo, Verona e Venezia. In particolare, fra Badia, Rovigo, Legnago e Jesolo, con le consegne che sarebbero avvenute in occasione di serate in note discoteche, anche se i locali, come aveva subito precisato il sostituto commissario Alessandro Coltro, «sono risultati del tutto estranei ai fatti». 
Smanio, che promuoveva serate come pr, avrebbe utilizzato la sua rete di contatti anche per spacciare. Questa è la contestazione mossagli dagli inquirenti, che hanno lavorato in primo luogo sui tracciati telefonici e ascoltato i giovani individuati come consumatori e clienti. Al 26enne sono state così addebitate decine di cessioni nel corso del 2017. Per lo più nel “giro” delle discoteche, con alcuni clienti polesani che si sarebbero spostati in occasione delle serate proprio per approvvigionarsi. Smanio e Kastrati hanno scelto la via del giudizio abbreviato, ottenendo la riduzione di un terzo della pena.
Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci