Il Coni: Dpcm affrettato e confuso sulle attività sportive

Venerdì 30 Ottobre 2020 di Alessandro Garbo
DELEGATO PROVINCIALE Lucio Taschin si è schierato apertamente contro le chiusure allo sport


ROVIGO Associazioni sportive costrette a chiudere le palestre, allenatori rimasti improvvisamente a casa, atleti di tutte le età fermi ai box. Il Coronavirus e i provvedimenti del Governo hanno messo fuorigioco lo sport e l’attività di base, ma il Coni non ci sta e scenderà in piazza domani, anche a Rovigo, per protestare e per far sentire la propria voce.
IL DELEGATO CONI
«Credo sia superfluo dire che gli ultimi provvedimenti del Governo relativi allo Sport, ammesso che siano gli ultimi, penalizzano fortemente tutto il settore. Sia che si tratti di una palestra, di una piscina, di una Asd o in generale di tutto il comparto per lo sport». Con queste parole il delegato provinciale del Coni Lucio Taschin interviene per presentare la manifestazione denominata “Lo Sport non ci sta” indetta per domani alle 18.30 in piazza Vittorio Emanuele II.
LE RIVENDICAZIONI
All’appuntamento sono attese centinaia di persone, tra addetti ai lavori, atleti e dirigenti di tutte le discipline, per porre l’attenzione sull’aspetto sportivo. «Abbiamo un gap da colmare importante su tutto il territorio nazionale sul ruolo vero dello sport, non c’è dubbio - commenta Taschin - I problemi dello sport non nascono ora con il Covid, ma sono generati dall’assenza in Italia di una vera e propria cultura dello stare bene. E questo si riflette su quanto deciso nell’ultima settimana e probabilmente su quanto verrà deciso da qui in avanti. Non discutiamo sull’emergenza in corso, ci mancherebbe. Abbiamo rispetto soprattutto di chi sta male fisicamente, ma anche di chi sta male dal punto di vista professionale, compreso chi opera nel mondo dello sport».
NORME CONFUSE
Secondo l’intervento del delegato provinciale, negli ultimi Dpcm regna il caos: «Dobbiamo fare chiarezza. Sto notando confusione anche nei provvedimenti e nelle decisioni delle federazioni sportive che di certo non aiutano chi per noi è più importante, ovvero i giovani che vogliono fare sport in sicurezza e le famiglie a cui da sempre ci rivolgiamo per incrementare la pratica sportiva. Invito tutti gli interessati a ritrovarsi sabato pomeriggio in piazza per un confronto assolutamente civile, indossando la mascherina e mantenendo il distanziamento, per far capire che dall’inizio della pandemia lo sport ha avuto comportamenti responsabili e ha maturato una consapevolezza che solamente chi come noi è abituato a fare sacrifici può avere».
La manifestazione, organizzata dal Coni Point di Rovigo, ha ricevuto anche l’appoggio dell’assessorato allo Sport del Comune di Rovigo: l’assessore Erika Alberghini si è detta disponibile a incontrare una delegazione dei manifestanti in municipio per ascoltare e raccogliere le varie istanze. Nei giorni scorsi, infatti, ci sono stati confronti telefonici tra il delegato provinciale del Coni e l’assessore Alberghini, che ha espresso massimo sostegno alle realtà sportive locali. Il Coni non ha digerito il blocco quasi totale dell’attività sportiva, imposto dal Governo. E tra 24 ore il mondo sportivo rodigino, in piazza Vittorio Emanuele, griderà tutto il disappunto: «I provvedimenti contenuti nel Dpcm sono sbagliati, organizziamo questa manifestazione per tutelare gli atleti, le società e anche le famiglie, perché lo sport rappresenta una componente fondamentale nella vita sociale - fa notare Taschin - Discipline di contatto come pallacanestro, pallavolo e pugilato, ad esempio, sono messe all’angolo dalle decisioni della politica». Nel Nordest soffia forte il vento della protesta: tesserati e allenatori del Coni sono già scesi in piazza a Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia. Domani pomeriggio toccherà a Rovigo e Verona.
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Ultimo aggiornamento: 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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