Torna l'incubo del piromane dei cassonetti: cinque incendi in pochi mesi

Lunedì 24 Agosto 2020 di Francesco Campi
Il cassonetto distrutto in via Campo
ROVIGO - Arriva il quinto rogo. Sempre nello stesso posto, sempre con le stesse modalità. Un piromane abitudinario che da settembre dello scorso anno ha appiccato indisturbato il fuoco ai cassonetti di via Alessandro Campo. È successo di nuovo, la notte scorsa, sempre pochi minuti dopo le 3. È sempre nella fascia oraria fra le 3 e le 6 che la “manina” si diletta nell’incomprensibile gioco di dare alle fiamme i cassonetti. Questa volta è toccato a quello verde della plastica e delle lattine, con buona pace della qualità dell’aria e dei polmoni dei residenti in zona, visto che il contenuto e lo stesso cassonetto, sempre di materiale plastico, sono stati divorati dalle fiamme. Fortunatamente il cassonetto, che si è liquefatto nel rogo, era abbastanza vuoto. Sul posto è subito intervenuta una pattuglia della Squadra volante della polizia, che era in zona per i consueti controlli di routine.
INCENDIO CIRCOSCRITTO
L’incendio era già divampato ma i vigili del fuoco sono riusciti ad evitare che si propagasse anche al vicino cassonetto giallo di carta e cartone, decisamente “a rischio” per infiammabilità. L’ultimo rogo in ordine di tempo era stato il 24 maggio, quello precedente addirittura ancora in pieno “lockdown”, alle prime ore del 21 aprile. Sempre simile è stata la dinamica: uno o due scoppi secchi, poi il fuoco che arde e scioglie i cassonetti e il loro contenuto. La prima volta era stata il 22 settembre, poi, una seconda, il 21 ottobre. Già da allora era apparso abbastanza evidente che non si potesse trattare di un incidente. Una volta può anche accadere, due, proprio nello stesso punto diventa difficile pensare che non sia doloso. Al quinto incendio, invece, di dubbi non ce ne sono più e anzi diventa difficile non considerare il tutto come una sorta di “sfida” da parte di un piromane patologico ed un vero e proprio problema.
RESIDENTI IN ALLARME
I residenti nelle vicinanze, una zona particolarmente tranquilla di San Pio X, poco distante dall’asilo, sono sempre più preoccupati. La polizia ha avviato degli accertamenti, anche se gli elementi investigativi sono al momento pochi. Ma, come sottolinea una persona che vive poco lontano da quel punto, «non ci sono molte persone che si aggirano da queste parti in quegli orari, qualche sospetto inizia a circolare».
Il rogo di aprile aveva visto intervenire Cristiano Pavarin, ex consigliere comunale ed attuale segretario della Fp Uil, residente poco distante, che aveva stigmatizzato come «oltre alla distruzione di un bene pubblico, la paura è anche che chi compie gesti simili, già di per sé estremamente pericolosi, sia dal punto di vista sanitario per quanto viene bruciato sia per il rischio che le fiamme possano estendersi ulteriormente, possa compiere anche atti più pericolosi», nonché il consigliere comunale della Lega Lorenzo Rizzato, che abita nel quartiere e aveva sottolineato come «i residenti della zona sono esasperati. È assolutamente necessaria la realizzazione di un sistema di videosorveglianza e una maggiore presenza delle forze dell’ordine».
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