Corsa aperta al "Bonus bici" tra difficoltà via web e fornitori ancora in ritardo

Venerdì 3 Luglio 2020 di Alessandro Garbo
Valentina Casarin davanti al suo negozio di biciclettte
ROVIGO - Sono uomini e donne tra i 40 e i 70 anni i principali fruitori del “bonus bici”. I rodigini vanno all’assalto delle biciclette, ma non mancano i problemi. Gli incentivi alla mobilità green e la riduzione dell’inquinamento sono i pilastri del decreto Rilancio che sostiene l’acquisto di biciclette, monopattini e hoverboard. Il bonus copre fino al 60% della spesa, entro un limite di 500 euro. Copre gli acquisti fatti dal 4 maggio, ma il periodo di maggior afflusso nei negozi, secondo i commercianti rodigini, è avvenuto circa tre settimane fa. Tra gli ostacoli maggiori, la mancanza del decreto attuativo interministeriale che lancerà l’applicazione web per ottenere lo sconto. I VENDITORI Valentina Casarin è la titolare di #Bici in via Fuà Fusinato: «Abbiamo avuto centinaia di richieste, prevalentemente da donne nel 60% dei casi e nel rimanente 40% da uomini, ma ci sono delle difficoltà per accedere al bonus, soprattutto per gli anziani che faticano con la tecnologia. E’ stato fatto un minestrone di informazioni, ma non tutti le persone sono riuscite ad accedervi. Abbiamo riscontrato delle buone vendite sia a maggio che a giugno, ma l’approvvigionamento è scarso perché le aziende produttrici sono rimaste chiuse per il Coronavirus e si rimane in attesa della riapertura completa delle frontiere. Le vendite in generale sono state comunque superiori alla media». Per gli appassionati delle due ruote, Ciclosport Braggion di Silvio Braggion e del figlio Felice è un punto di riferimento da 57 anni. La ripresa post-Coronavirus è soddisfacente: «Eravamo titubanti - osservano padre e figlio dal negozio di viale Dante - e invece il lavoro non manca fin dagli inizi di maggio. Il picco delle richieste per il “bonus mobilità”, è arrivato a giugno e abbiamo venduto oltre trenta biciclette, buona parte già presenti in negozio. C’è qualche ritardo sui nuovi mezzi in arrivo dalle fabbriche, rimaste senza materiale e con tempi lunghi dovuti alla chiusura per il lockdown. Il provvedimento del Governo ha mosso il mercato e ora sono stati stanziati altri fondi fino a dicembre: rimangono alcuni dubbi sulla tempistica, forse si poteva attendere un periodo migliore». Lorenzo Zanirato e Annalisa Barbierato portano avanti, da ben 31 anni, il Punto Rosso Wilier in via Calatafimi: «Ci sono vantaggi notevoli per i clienti, che hanno mostrato interesse per il “bonus mobilità”: al momento abbiamo venduto una decina di biciclette, soprattutto agli uomini - spiegano marito e moglie - Lo consideriamo un provvedimento interessante per rilanciare l’economia dei piccoli negozi e incentivare la mobilità green». PEDALATA ASSISTITA Chi invece ha abbassato la saracinesca e salutato il centro storico è il cavarzerano Marco Pavanello, gestore fino a un anno fa di Bici Pavanello: «A Rovigo manca la cultura della bici elettrica - denuncia - Sono rimasto aperto quasi sette anni, prima in via Portello e poi in corso del Popolo, ma il fatturato non reggeva se confrontato con i numeri delle grandi città. I clienti pensano solo agli sconti, ma in alcuni casi hanno dimostrato poca serietà: riparavo le bici in poche ore e venivano a riprendersele dopo tre giorni. Inoltre i prezzi degli affitti sono molto alti e quindi ho deciso di spostarmi a Venezia, con un’attività di noleggio bici.
Per quanto riguarda il bonus, so che si sono dei problemi perché il portale in cui inserire i dati al momento non è accessibile».
Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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