Multe senza frontiere, primo sì dell'Ue: chi commette infrazioni all'estero dovrà sempre pagare

Dall'eccesso di velocità alla guida in stato di ebbrezza, passando per il mancato arresto al semaforo rosso, tutte le novità

Mercoledì 13 Marzo 2024
Multe senza frontiere, c'è l'accordo: «Una targa straniera non può essere una licenza per l'impunità sulla strada». Cosa cambia

Alla fine l'accordo sulle multe senza frontiere è arrivato. Per prevenire la guida spericolata all'estero e per combattere il fenomeno dell'impunità degli automobilisti che commettono infrazioni stradali in un Paese diverso da quello di residenza, nella notte il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno raggiunto una prima intesa, introducendo nuove norme e nuove multe. 

Calcio, partite piratate: in arrivo multe fino a «5.000 euro a chi ha il pezzotto». La stretta di Agcom

L'accordo

Consiglio e Parlamento Ue hanno raggiunto una prima intesa per combattere il fenomeno dell'impunità degli automobilisti che commettono infrazioni stradali in un Paese diverso da quello di residenza e quindi alla guida di un veicolo con targa straniera.

Lo hanno reso noto le due istituzioni Ue. Per prevenire la guida spericolata all'estero - secondo quanto si legge in una nota dell'Europarlamento - le norme aggiornate amplieranno l'elenco delle infrazioni al codice della strada commesse da conducenti non residenti che fanno scattare l'assistenza transfrontaliera e che possono comportare una multa per i conducenti pericolosi.

Cosa cambia

Oltre all'eccesso di velocità, alla guida in stato di ebbrezza o al mancato arresto al semaforo rosso, i legislatori dell'Ue hanno aggiunto, tra gli altri reati, il parcheggio pericoloso, il sorpasso, l'attraversamento di una linea continua e il reato "mordi e fuggi", cioè chi commette un'infrazione e scappa. Considerando che circa il 40% dei reati stradali transfrontalieri resta impunito, gli eurodeputati prevedono procedure di assistenza più solide tra i Paesi dell'Ue e l'obbligo di aiutare a trovare una persona responsabile di un'infrazione stradale. L'accordo costringe un qualsiasi Paese dell'Ue a rispondere alla richiesta di un altro Stato senza ritardo, entro due mesi dalla raccolta di tutte le informazioni necessarie. Inoltre, su richiesta del Paese in cui è avvenuto il reato, lo Stato Ue di residenza del trasgressore può farsi carico della riscossione delle multe stradali, purché siano superiori a 70 euro e non siano state pagate, dopo che siano state esaurite tutte le azioni legali. Il Paese dell'Ue in cui si è verificata l'infrazione stradale avrà undici mesi dalla data dell'infrazione per emettere un avviso di infrazione stradale.

L'accordo elenca anche gli elementi principali di questo avviso di reato, che, oltre al momento e alle circostanze del reato, deve fornire informazioni su come impugnare la multa. I deputati sono anche riusciti a negoziare una disposizione secondo la quale, due anni dopo il recepimento delle nuove norme nel diritto nazionale, sarà totalmente vietato alle imprese private di aiutare i Paesi dell'Ue a riscuotere le multe stradali dai guidatori stranieri. Per aumentare la trasparenza e facilitare l'attuazione delle nuove regole, la Commissione ha il compito di creare un portale online che elenchi le regole, le opzioni di ricorso e le relative multe stradali, tra le altre informazioni. Per il relatore Kosma Złotowski (Ecr, Polonia), «una targa straniera non può essere una licenza per l'impunità sulla strada. Le norme aggiornate faciliteranno lo scambio di informazioni sui trasgressori stradali tra gli Stati membri, garantendo al contempo ai conducenti un facile accesso alle informazioni necessarie, attraverso i canali di comunicazione digitale». 

Ultimo aggiornamento: 13:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA