Nuova indagine su un geometra comunale per un capannone

Mercoledì 25 Settembre 2019 di Francesco Campi
Una immagine di archivio della zona produttiva di Crocetta di Badia Polesine
2
BADIA POLESINE - Si faccia chiarezza su un capannone di Crocetta e su quello che vi è ruotato e vi ruota attorno. Questo sostanzialmente l’invito che è arrivato da parte del giudice per le indagini preliminari Pietro Mondaini alla Procura nell’ambito di una complessa vicenda che ha visto degli imprenditori, che in quel capannone avevano avviato un’attività in seguito naufragata, puntare il dito contro un dipendente del Comune, il geometra Patrizio Trivellato, responsabile dei settori Commercio, Attività produttive e Urbanistica.
 
La querela, presentata nell’aprile dello scorso anno alla Guardia di finanza, aveva messo in moto un primo giro di indagini, al termine del quale la Procura ha chiesto l’archiviazione per Trivellato, non ravvisando che le accuse mosse nei suoi confronti fossero tali da sostenere una richiesta di rinvio a giudizio.
Contro l’archiviazione è arrivata l’opposizione della parte che aveva presentato la denuncia e dopo l’udienza camerale del 23 luglio, il 4 settembre il giudice Mondaini ha sciolto la riserva. Accogliendo sì la richiesta di archiviazione per le ipotesi per cui Trivellato era stato indagato, ovvero truffa e diffamazione, ma invitando la Procura ad approfondire altri passaggi contenuti nella denuncia che richiedono, a suo avviso, un supplemento d’indagine circostanziato ad un’altra ipotesi di reato, quella di “induzione indebita a dare o promettere utilità”, introdotta nel 2012 per punire il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induca qualcuno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo denaro o altra utilità. Trivellato, quindi, resta indagato su espressa indicazione del gip e tutto, ora, torna nelle mani della Procura, chiamata ad accertare se alcuni passaggi contenuti nella denuncia trovino riscontri oggettivi e possano o meno configurare questa fattispecie.
All’origine ci sarebbero delle irregolarità amministrative ravvisate nell’attività avviata nel capannone. Per la soluzione di questi problemi, secondo la querela, un imprenditore sarebbe stato invitato da Trivellato a rivolgersi a un geometra libero professionista, che aveva chiesto una parcella di 20mila euro. Una somma ritenuta eccessiva dall’imprenditore, che si sarebbe rivolto a un altro professionista, per appena qualche migliaio di euro. A questo punto, secondo la denuncia, sarebbero state sollevate questioni pretestuose e con un artifizio sarebbe arrivato, di fatto, lo “sfratto” dal capannone, che il proprietario ha affittato a un altro imprenditore. Che altro punto delicato della denuncia, sarebbe una persona che avrebbe un contratto di affitto di terreni di proprietà di Trivellato.
Il giudice ha invitato la Procura a verificare quali fossero gli interventi necessari per la regolarizzazione dell’attività, quale fosse il giusto costo, se davvero l’imprenditore sia stato indirizzato a rivolgersi a uno specifico professionista che gli ha chiesto una somma esosa, quali fossero gli ostacoli, da lui definiti insormontabili, che si sarebbero frapposti e se realmente il nuovo affittuario del capannone sia anche affittuario di Trivellato.
Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci