Bruno, l'ex arbitro collezionista di gagliardetti

Lunedì 18 Luglio 2022 di Alessandro Garbo
Bruno Nalin, 600 gare

«Ce l'ho, ce l'ho... manca». È come nel celebre ritornello che ci accompagnava, da bambini, quando scartavamo i pacchetti dell'album Panini. Ma qui al posto delle figurine ci sono i gagliardetti delle squadre di calcio: Bruno Nalin, 600 gare dal '73 al '96 da arbitro e assistente, ne collezionati quasi 300. Ha trasformato la sua casa nel Veneziano in una sorta di museo: 160 sono appesi in garage, altri 80 in camera da letto e una sessantina ancora sono riposti in scatoloni, in attesa di una sistemazione. Ogni settimana, poi, arrivano delle new entry.

Nalin, classe 56, compirà 66 anni a ottobre e da tre si gode la pensione: ha lavorato una vita alla Grandi Molini di Porto Marghera. Sposato e nonno a tempo pieno di due nipotini, ha iniziato quasi per scherzo a collezionare i gagliardetti e si è ritrovato la casa di Quarto d'Altino, dove abita da 40 anni, invasa dagli stemmi. E la ricerca continua grazie a WhatsApp: «Contatto le società venete, mi mancano ancora diversi pezzi: tanti club sono gentili e me li inviano per posta. Proprio pochi giorni fa ho ricevuto quello de La Vittoriosa, di Occhiobello».

LA CARRIERA

Originario di San Pietro Viminario (Pd), l'ex giacchetta nera ha mosso i primi passi sui campi della provincia di Rovigo: «Mio fratello Ercole ha iniziato ad arbitrare nel '71 e io l'ho seguito nel '73. All'epoca gli arbitri della Bassa Padovana facevano parte della sezione Aia di Rovigo, perché nel nostro territorio non esisteva una realtà del genere. Ho cercato di conservare i cartellini, i rapportini finali, gli articoli delle partite, ho moltissimo materiale che custodisco gelosamente. Ho debuttato al Bettinazzi di Adria nel 74, dirigendo negli Allievi. L'esordio tra in Terza categoria risale al '76 nella sfida disputata a Rivà di Ariano tra i locali e il Taglio di Donada, terminata 1-0 per i padroni di casa. Sono rimasto nell'Aia di Rovigo fino al '77 e ho avuto l'onore di dirigere le squadre più gloriose della provincia, come Badia, Santa Maria Maddalena, Trecenta, Scardovari, Lendinara che militavano in Prima e Seconda categoria».
Correttezza in campo e nessun episodio spiacevole in tribuna: «Ho estratto pochissimi cartellini gialli o rossi, niente risse, zero multe alle società per comportamenti scorretti. Diciamo che me la sono cavata bene».
Nalin non ha dimenticato il colpo d'occhio agli stadi e riporta un esempio attuale che fa riflettere: «C'erano derby avvincenti ogni domenica, almeno 400 spettatori su tutti i campi. Quest'anno ho seguito le partite interne del Quarto d'Altino, che ha vinto il campionato di Terza categoria: ebbene nelle gare casalinghe c'era una media di appena 40-50 tifosi».

IL CUORE IN POLESINE
La partita numero 500 è stata una ricorrenza speciale: «Per festeggiare quel traguardo, chiesi alla sezione di Treviso di rispedirmi per una domenica ad arbitrare in Polesine dove avevo cominciato l'attività. E così l'1 aprile 1990 ho diretto Audace-San Bellino di Terza, finita 0-0 e con un solo cartellino giallo». I colori sociali delle rodigine sventolano nella casa di Nalin: «Ho parecchi gagliardetti della provincia: Tagliolese, Donada (aveva dei veri campioni in Prima categoria), Adriese, Villanovese, Zona Marina, Rosolinamare (ricordo un match incredibile, vinto 4-3 in rimonta sul Bottrighe), Loreo, Lendinarese per l'esordio in Promozione. La settimana scorsa mi è arrivato lo stemma del Calto grazie allo storico difensore Saul Malatrasi, ex giocatore di Milan e Inter».
«Sono l'unico arbitro in Veneto conclude Bruno - che ha collezionato i gagliardetti. A volte mi fermo in garage, li osservo e ripenso alla mia carriera: è un'emozione».

 

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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