Secondo contagio nella stessa classe al Cipriani, ma un centinaio di tamponi sono negativi

Lunedì 5 Ottobre 2020 di Francesco Campi
Eseguiti circa cento tamponi su ragazzi e docenti del Cipriani di Adria
ROVIGO Quarto caso di contagio fra gli studenti dell’istituto alberghiero Cipriani di Adria, il quinto fra gli studenti delle superiori, tutti emersi in questo primo scorcio di ottobre. La ragazza, ventenne, spiega l’Ulss Polesana nel bollettino di aggiornamento sul virus, «residente in Basso Polesine, frequenta la classe quinta di un istituto superiore dove era emersa una positività nei giorni scorsi. Era già in isolamento, secondo i protocolli attivati dopo la positività emersa nella classe, ed è asintomatica».

UNICO CASO
In realtà, a far da contraltare a questo nuovo caso, c’è un aspetto rassicurante: si tratta dell’unica positività emersa sui circa 100 tamponi eseguiti su studenti e personale scolastico delle quattro classi interessate dall’emergere di positività, come sottolinea il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella: «Sono stati completati tutti i tamponi e nella negatività, possiamo dire che è andata anche discretamente. Ora tutte le persone che sono state sottoposte a tampone resteranno in isolamento per i 14 giorni canonici e al termine faranno il tampone di verifica. Per la ragazza sarà necessario compiere l’indagine epidemiologica per accertare se, come sembra, il contagio sia passato dal compagno di classe, oppure abbia seguito altre strade».

I PRECEDENTI
Le prime due classi a finire in isolamento, giovedì, sono state una seconda a indirizzo Istruzione e formazione professionale e una quarta indirizzo Sala, frequentate dalle due sorelle di 16 e 17 anni, residenti in Medio Polesine. Venerdì è invece toccato a una quinta, sempre indirizzo Sala, per la positività di un ragazzo, già assente da alcuni giorni, residente fuori provincia, che aveva eseguito il tampone nell’Ulss di appartenenza. La ragazza trovata positiva è una sua compagna di classe. Sabato, invece, è stata la volta di una quarta dell’istituto Levi di Badia Polesine, più precisamente una quarta dell’Itas Einaudi, di via San Nicolò, che compone l’istituto insieme al liceo Balzan di via Manzoni, per la positività di un diciottenne residente in Alto Polesine, che risulterebbe essere stato contagiato dal padre. I tamponi per questo gruppo “badiese” sono in corso.
Finora tutti i responsi dei test su compagni di classe e personale scolastico che è stato in contatto con gli studenti trovati positivi, sono stati fortunatamente negativi, eccetto quello emerso ieri. In tutti i casi, sempre con la stessa possibile eccezione, si tratta di catene di contagio esterne alla scuola, prevalentemente per contatti con positivi in ambito familiare. Tanto che tutti erano già assenti da scuola da qualche giorno quando è arrivato l’esito del loro tampone. Così per i primi tre studenti del Cipriani e quello dell’Einaudi, ma anche per i primi due casi scolastici, il primo, il 13 settembre, la bambina del nido comunale di Porto Viro, e il secondo, venerdì 18 settembre, del bambino della scuola elementare di Arquà.

IL QUADRO GENERALE
Nella giornata di ieri è emerso anche un secondo caso di positività, quello di un 57enne bassopolesano, sottoposto a tampone per l’insorgere di sintomatologia sospetta, anche se non tale da rendere necessario il ricovero. È stato posto in isolamento domiciliare ed è in corso l’indagine epidemiologica per l’isolamento dei contatti.
In questo momento le persone in isolamento domiciliare sono 374, mentre restano 16 i ricoverati, tutti al San Luca, uno dei quali in Terapia intensiva. Tuttavia il numero di persone attualmente positive, nonostante le due nuove positività di ieri, si riduce a 106 in virtù delle tre guarigioni accertate, con il totale che arriva a 533 sui 685 residenti in Polesine trovati positivi, mentre i tamponi eseguiti rasentano quota 99mila.
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Ultimo aggiornamento: 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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