VENEZIA - Sono per lo più maschi, con contratto a tempo indeterminato, occupati in buona misura con mansioni a basso contenuto professionale, nella maggior parte dei casi provenienti dai settori del commercio, turismo e servizi e di frequente in spostamento verso altri settori, e ancora uno su tre di loro è un giovane under 30. Sono queste le caratteristiche più ricorrenti dei lavoratori dimissionari fotografati dall'osservatorio di Cisl Veneto, in un'analisi fatta giusto all'indomani della pubblicazione dell'ultimo report di Veneto Lavoro che per la nostra regione indica le dimissioni volontarie aumentate del 50% nel primo quadrimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2021.
Secondo i dati del primo quadrimestre 2022, rispetto a un campione di 4.600 dimissioni volontarie telematiche trasmesse tramite gli uffici vertenze di Cisl Veneto ed analizzate, tra i settori più dinamici emerge il terziario, che figura essere quello in cui se ne registra il maggior numero: quasi il 38%, infatti, dà le proprie dimissioni da un'impresa del commercio, del turismo e dei servizi, e magari lo fa per passare a un settore completamente differente (addirittura al manifatturiero).
Mercato dinamico
«Anche dal nostro osservatorio, in coerenza con i dati rilasciati da Veneto Lavoro, possiamo confermare di trovarci ora in una congiuntura di notevole dinamicità del mercato del lavoro, che non trova precedenti dal 2015 in qua - commenta Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto - L'aumento delle dimissioni infatti, in presenza di un saldo netto positivo tra assunzioni e cessazioni nella prima parte del 2022 (+36mila), ci consegna un mercato del lavoro veneto molto vivace, ricco di opportunità lavorative che possono consentire alle persone un miglioramento delle condizioni lavorative, come confermato anche dall'elevata percentuale di immediata ricollocazione dei lavoratori dimissionari».