Niente candidato unitario renziano
fioccano i concorrenti alle primarie

Martedì 14 Gennaio 2014 di Antonella Lanfrit
Niente candidato unitario renziano fioccano i concorrenti alle primarie
UDINE - Nel Pd regionale non si crede possibile che il parlamentare udinese renziano Paolo Coppola faccia un passo indietro rispetto alla sua candidatura a segretario regionale del partito, né che sul suo nome sia possibile trovare l'unità. Quindi, si deduce, come previsto da Statuto regionale nel caso di più candidature il 16 febbraio si andrà a primarie aperte.

Del resto, a tre giorni dall'assemblea in cui Coppola a sorpresa per i più è sceso in pista, per i nomi ufficiali dei concorrenti pare essere solo questione di tempo e non saranno espressione unicamente dei non renziani. Le candidature ufficiali dovrebbero presentarsi entro il 26 gennaio (la data definitiva è al vaglio della Commissione congressuale presieduta da Cinzia Del Torre), ma già ieri sera il Coordinamento dei circoli di Renzi, allargato a tutti gli eletti all'assemblea nazionale nella sua lista, ha dovuto registrare lo «stupore e il disturbo» provocato nella stessa platea filo-sindaco di Firenze dalle modalità con cui Coppola ha manifestato la sua discesa in capo. Cioè «a prescindere», come recita la formula da più parti utilizzata e che prima della riunione confermava anche l'esponente goriziano del partito, Franco Brussa, parte della squadra che spingerà per la corsa del consigliere regionale e già vice sindaco di Staranzano Diego Moretti.

Il lettiano di ferro Francesco Russo, senatore triestino, boccia la candidatura di Coppola perché è già parlamentare e rivendica rivendica la segreteria all’area giuliana. Un po' stanno alla finestra un po' studiano candidature alternative i bersaniani, forse con il sindaco di Staranzano Lorenzo Presot, giovane e fin qui equilibrato tra le parti. Chiedono invece «con forza» che si «avvii subito un percorso concreto unitario» i civatiani, con il coordinatore dei Comitati, Marco Rossi. «Non saremo certo noi a ostacolarlo» tale percorso, aggiunge, perché «i cittadini non ne possono più di una politica litigiosa e ripiegata in sé. Sarebbe bene si riuscisse a trovare una sintesi territoriale e politica». Compito in teoria affidato al segretario uscente Renzo Travanut e tempo per la risposta fino al 16 gennaio, quando si riunirà la direzione nazionale.

In questo scenario dinamico, richiama all'essenza il capogruppo in Consiglio, Cristiano Shaurli: «Il segretario Travanut ha posto temi importanti per questa Regione, mi aspetto che chiunque si candidi parta da li, dalla necessità di capire che siamo al governo di questa Regione che il congresso sarà importante se parliamo di questo, delle importanti e difficili riforme da fare»,afferma. «Se siamo in grado di fare ciò e di non accontentarci di replicare dinamiche nazionali - prosegue - faremo un congresso utile e forse unitario, se oggi non abbiamo visioni diverse su un programma elettorale condiviso alcuni mesi fa». Non da ultimo, Shaurli «ringrazia» Travanut, «per la collaborazione continua e per l'esempio di una competenza messa al servizio gratuito del partito e della politica».
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