Nordest sicuro, tranne Padova
e Venezia. Ma furti e rapine calano

Martedì 4 Ottobre 2016 di Mattia Zanardo
Nordest sicuro, tranne Padova e Venezia. Ma furti e rapine calano
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Alla sera, l'auto si può parcheggiare con buona garanzia di ritrovarla la mattina dopo. Così come è, tutto sommato, poco frequente l'eventualità di venir rapinati e ancor meno che si presenti qualche figuro a pretendere il pizzo.
Le province del Veneto e del Nordest in generale non saranno oasi di pace, ma possono vantare un tasso tra i più ridotti d'Italia per molti tipi di reato. Pordenone, anzi, è la seconda area più sicura della penisola, mentre Belluno è al sesto posto e, tra le prime venti su 106 totali, si piazzano pure Treviso (nona) e Udine (sedicesima). Più nei guai Venezia e Padova, rispettivamente al 16mo e 34mo posto in Italia per reati ogni 100mila abitanti. Almeno stando alle statistiche delle denunce presentate nel 2015, diffuse del ministero degli Interni ed elaborate dal Sole 24 Ore. Tutt'altro discorso, naturalmente, la sicurezza percepita, che resta comunque piuttosto bassa da parte di parecchi cittadini. E senza contare gli episodi di microcriminalità che ormai non vengono neppure più riferiti alle forze dell'ordine. 
In riva al Noncello, in particolare, l'anno scorso risultano commessi 2.408 reati ogni centomila abitanti (con un ulteriore calo del 13,33% rispetto ai dodici mesi precedenti): solo la sarda Oristano, può vantare un rapporto migliore, a 1.995. Ben peggio, al contrario, va a Venezia, dove si sono registrati 4.956 illeciti: nonostante una flessione di oltre otto punti percentuali, si tratta della 91esima media più elevata su scala nazionale. Il record negativo spetta a Rimini, a quota 7.791.
Le Dolomiti non sono certo terra per ladri d'auto: nessuna provincia tricolore può vantare meno furti di questo genere di Belluno (6,3 su centomila residenti, più che dimezzati da un anno all'altro), Bolzano segue immediatamente (14,8) e ancora Pordenone è appena ai piedi del podio (17,3).
I bellunesi possono stare tranquilli anche riguardo alle rapine: l'incidenza al 2,9 è da primato, malgrado un incremento del 50% (spiegabile, peraltro, proprio dai numeri assoluti molto contenuti). Ma, in questa voce, è tutto il Triveneto a poter esibire cifre di rilievo: nona Pordenone, 11esima Rovigo, 16esima Gorizia, 17esima Udine, 18esima Treviso.
La Marca eccelle nella difesa dalle estorsioni: solo 6,32 ogni centomila abitanti, con Gorizia al secondo posto. E i trevigiani subiscono pure limitate frodi informatiche: le quasi 170 denunciate, in rapporto alla popolazione, benché in aumento del 30%, valgono il 13esimo posto nella classifica nazionale. All'opposto, invece, Trieste, penultima, e, per una volta, Belluno, 96esima.
Altre note dolenti risuonano per i commercianti di Venezia, alle prese con un indice di taccheggi nei negozi pari a quasi 240, ovvero 96esima peggior provincia del paese. E il massiccio via vai di turisti in laguna, evidentemente, è fertile terreno per i furti con destrezza: solo nella solita riviera riminese e a Bologna, Milano, Torino e Roma (nell'ordine) se ne commettono di più. Rovigo, con la 73esima posizione nazionale, è la piazza triveneta più colpita dai topi d'appartamento (466 furti denunciati ogni centomila cittadini nel 2015) appena una posizione sotto Venezia.
Sarà, invece, la vicinanza del confine a favorire flussi di denaro poco trasparenti in quel di Gorizia? La provincia isontina occupa la casella numero 98 per casi di riciclaggio: per giunta l'incidenza, pari a 5,70, è raddoppiata rispetto al 2014.
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