Papillon e Gaia, due orsi in fuga tra le valli del Trentino. «Non saranno uccisi»

Giovedì 13 Agosto 2020
Papillon e Gaia, due orsi in fuga tra le valli del Trentino. «Non saranno uccisi»
In queste ore M49, meglio noto come Papillon, si sta spostando verso la Val di Fiemme. Nel frattempo JJ4, detta anche Gaia, sta stazionando in Val di Sole. I due orsi problematici che dividono il Trentino, e pure il resto d'Italia, non possono sfuggire al monitoraggio del radiocollare, ma potranno scampare al rischio dell'abbattimento: dopo settimane di ordinanze e ricorsi, polemiche e proteste, ieri il presidente Maurizio Fugatti e il ministro Sergio Costa hanno infatti deciso di avviare un confronto scientifico sui grandi carnivori che tengono in scacco il Nordest, escludendo l'uccisione dei due animali.

I FUGGIASCHI
Le storie dei due fuggiaschi sono diverse, ma si sono fatalmente intrecciate in questa estate di riscoperta e affollamento della montagna, al punto da indurre diversi sindaci a emanare comunicati di allerta a residenti e turisti, man mano che il Servizio foreste e fauna della Provincia ne aggiorna gli spostamenti e gli allevatori ne documentano le scorribande. Indubbiamente M49 è il più famoso, protagonista com'è stato di due catture e di altrettante fughe, l'ultima delle quali è in corso dal 27 luglio. Ma anche JJ4 ha avuto la sua celebrità, responsabile qual è stata dell'aggressione a due cacciatori, padre e figlio, il 22 giugno. Su entrambi pendono gli ordini di cattura, ed eventuale abbattimento, decretati dal presidente Fugatti. E a difesa di ambedue, ribattezzati Papillon e Gaia niente meno che dal ministro Costa, si sono schierati gli animalisti, forti della sentenza con cui un paio di settimane fa il Tar di Trento ha confermato la sospensione del provvedimento a carico dell'esemplare femmina con cuccioli al seguito, fissando l'udienza di merito per il prossimo 22 ottobre.

IL TAVOLO
In attesa del responso giudiziario, Governo e Provincia hanno avviato una trattativa politica. Ha riferito il ministro pentastellato Costa: «Abbiamo concordato che si aprirà un tavolo scientifico tra il ministero, Ispra con il sistema agenziale e la Provincia autonoma di Trento, che consentirà di avere un quadro della situazione delle conoscenze dal punto di vista scientifico. L'intento è trovare insieme una via per la gestione della fauna, la mitigazione e la convivenza con l'uomo». Ma qual è il punto di sostenibilità? «Riguardo al numero, il Trentino si è già espresso, sostenendo che quello attuale (si parla di un centinaio ormai) sia troppo elevato per il territorio, ma si ritiene importante che gli esperti possano confrontarsi sul tema», ha sottolineato l'ente presieduto dal leghista Fugatti, accompagnato dall'assessore Giulia Zanotelli e dal capo del servizio forestale Romano Masè, già dimissionario dopo la sparizione dell'esemplare maschio dal centro di Casteller, dove domani andrà in sopralluogo la seconda commissione consiliare «per meglio comprendere le dinamiche dell'incredibile ed imbarazzante episodio di fuga», ha rimarcato il dem Alessio Manica.

LA DISPONIBILITÀ
Al di là della gestione complessiva del problema, infatti, a tenere banco sono sempre e comunque i due fuggitivi. «Raccogliamo positivamente la disponibilità del presidente Fugatti ha apprezzato il ministro Costa a trovare soluzioni condivise che non prevedano l'opzione dell'abbattimento e che tengano in conto l'eventuale carico antropico esistente. Il no all'abbattimento come punto fermo è sicuramente un risultato importante». «Una valutazione scientifica rigorosa ha aggiunto il presidente Fugatti porterebbe ad una gestione dei grandi carnivori in grado di andare oltre il binomio: abbattimento sì o no». 

GLI STECCATI
A quel tavolo «è auspicabile che siano invitati anche esperti che rappresentino le posizioni delle associazioni per la tutela degli animali», ha dichiarato Massimo Comparotto, presidente dell'organizzazione di settore Oipa. Da questo punto di vista, il ministro Costa ha comunque assicurato il proprio impegno: «Per il ministero dell'Ambiente alcune soglie di confronto sono invalicabili, come appunto l'abbattimento e la tutela della maternità. Si lavorerà assieme con spirito istituzionale, pur consapevoli delle diverse rispettive posizioni e con l'intento di trovare una soluzione basata su elementi scientifici che tenga conto della sensibilità del Paese. La dimostrazione del fatto che quando la politica lavora al servizio dei cittadini e del bene comune riesce a superare tutti gli steccati». Quasi come Papillon e Gaia, quando scavalcano le recinzioni e vanno in fuga...
A.Pe.
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