Pasti, sentenze e parcelle storia di una gara infinita

Martedì 6 Aprile 2021 di Angela Pederiva
Pasti, sentenze e parcelle storia di una gara infinita

VENEZIA - È dal 2016 che il Veneto cerca di aggiudicare l'appalto per la ristorazione negli ospedali.

Ma dopo cinque anni, la telenovela burocratico-giudiziaria è tuttora in corso, fra gare di Azienda Zero, sentenze del Tribunale amministrativo regionale e del Consiglio di Stato, delibere dell'Autorità nazionale anticorruzione, e poi di nuovo bandi dell'ente, interventi dell'Anac, ricorsi al Tar e in Cassazione. In queste ultime settimane ne sono stati presentati altri nove, per cui la storia (infinita) continua, mentre i costi a carico della Regione lievitano: finora sono stati sborsati 175.000 euro solo per le spese legali.


L'INIZIO

La lunga e tormentata vicenda comincia il 23 dicembre 2016, quando viene indetta la prima procedura per la fornitura dei pasti alle aziende sanitarie. Si tratta di una commessa piuttosto importante: l'importo è stimato in oltre 303 milioni di euro, per una durata di cinque anni rinnovabili per altri due, con un'ulteriore proroga tecnica di sei mesi. Il 5 dicembre 2017 vengono aperte le buste e la commissione di valutazione propone di aggiudicare cinque lotti su sei a Serenissima Ristorazione e il sesto a una cordata formata dallo stesso colosso berico insieme alla vicentina Euroristorazione, che nel 2019 entrerà a far parte proprio del gruppo guidato da Mario Putin. 


Ma il 28 dicembre 2017 viene protocollato all'Anac l'esposto di Dussmann Service, rimasta esclusa, la quale lamenta una serie di vizi nell'impianto di gara. Frattanto il gigante tedesco si rivolge anche ai giudici amministrativi, che in primo grado respingono le sue contestazioni e invece in appello ribaltano il giudizio, dichiarando il 26 febbraio 2019 illegittima l'aggiudicazione del servizio per gli ospedali di Belluno, della Marca Trevigiana, di Dolo, di Mirano, di Noale e di Rovigo, stigmatizzando il consolidamento di una posizione monopolista nel mercato. Pertanto il 15 maggio 2019 Raffaele Cantone, all'epoca presidente dell'Anticorruzione, stabilisce che «l'intera struttura della gara» vìola il «codice dei contratti pubblici» e i «princìpi comunitari di libera concorrenza, partecipazione, proporzionalità e non discriminazione».


IL BIS

Tutto da rifare. E infatti, mentre monta la polemica politica in Consiglio regionale, viene rifatto. La seconda procedura è indetta il 2 luglio 2019. La durata viene ridotta a quattro anni, più i sei mesi di proroga tecnica. Perciò anche l'importo stimato scende a circa 110 milioni. I lotti restano sei, ma Azienda Zero si adegua alle indicazioni dell'Anac e inserisce il vincolo di aggiudicazione, per cui una sola cordata potrà accaparrarsene al massimo tre. Vincono però ancora le stesse imprese: il 27 dicembre 2020 tre lotti vengono assegnati a Serenissima e due ad Euroristorazione, quindi al gruppo di Putin, mentre per il sesto e cioè quello di Belluno non risulta presentata nessuna offerta.

 
IL CONTO

Di conseguenza due giorni dopo parte una nuova procedura per l'Ulss 1 Dolomiti. Ma nel frattempo ricomincia anche il contenzioso: Dussmann Service presenta altri cinque ricorsi al Tar, uno per ciascun lotto, contestandone la suddivisione a livello territoriale ed eccependo la presunta elusione del vincolo di aggiudicazione. Doglianze analoghe vengono formulate pure dall'azienda romana All Food per un lotto. Lo scorso 24 febbraio Azienda Zero decide di costituirsi in giudizio. A bilancio vengono così messi 60.318,84 euro, quali compenso per i legali Fabio Pinelli e Nicola Creuso, così come in precedenza ne erano stati riconosciuti altri 12.000 allo stesso avvocato Pinelli e al professor Vincenzo Cerulli Irelli, nonché ulteriori 35.000 ai medesimi due legali, e ancora prima 60.000 e poi 18.490 all'avvocato Chiara Cacciavillani, a seconda delle diverse difese. Di parcella in parcella, il conto per le casse pubbliche arriva a 150.000 euro. 


IL FINALE

Ma non basta: è di pochi giorni fa, datata 29 marzo, la delibera con cui Azienda Zero conferisce un altro incarico di patrocinio legale all'avvocato Cacciavillani, per ulteriori 25.000 euro. L'ente deve infatti farsi assistere negli ennesimi tre ricorsi presentati da Dussmann Service, questa volta in Consiglio di Stato, a cui viene chiesto di far rispettare i pronunciamenti (confermati dalla Cassazione) che due anni fa avevano bocciato la situazione di monopolio, nominando un commissario ad acta che rinnovi la gara. Dunque non è ancora arrivato il momento dei titoli di coda. Adesso si attendono le sentenze cautelari, quindi quelle di merito, successivamente i prevedibili verdetti di appello. E avanti con le carte bollate. Per i pasti ai ricoverati, evidentemente, c'è ancora tempo.

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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