Bastano i numeri per capire la gravità di quanto successo. Dati record di precipitazioni superiori a quelli registrati nella grande alluvione del 66. Ecco il confronto in luoghi simbolo ora in ginocchio: ad Agordo il 4-5 novembre del 1966 ci furono 445 millimetri di pioggia, ora ne sono caduti 468 in due giorni, cresciuti a 533 con il terzo giorno di rovesci. Idem a Sappada: 359 millimetri in due giorni allora e 497 ora in tre giorni; a Falcade i 207 millimetri di 52 anni fa sono diventati adesso 268 e a Cortina d'Ampezzo 218 millimetri nel 66, 284 in questi giorni.
Ma all'acqua si è aggiunto il fortissimo vento, con picchi che hanno sfiorato i 200 chilometri orari. Un vento distruttivo paragonabile come violenza ad un uragano forza quattro. Raffiche in grado di portare via quello che incontrano, quindi sradicare vegetazione e scoperchiare edifici. E non è finita perché le previsioni parlano di allerta rossa fino alle 14 di domani 2 novembre.
L'ESPERTO
«L'acqua ha raggiunto livelli record, ma alle precipitazioni si è sommato il vento che ha mantenuto una media regionale di 130 chilometri orari, con raffiche che hanno raggiunto nel Bellunese i 192 chilometri all'ora» spiega Antonino Claudio Bonan, il meteorologo ieri nella sala operativa dell'Arpav a Teolo. «Quanto a precipitazioni si hanno dati superiori al 66 - spiega l'esperto - solo che all'epoca c'era stata la nevicata il giorno precedente con tutte le conseguenze che ha comportato per i corsi d'acqua. Le precipitazioni hanno avuto il culmine domenica pomeriggio e nella giornata di lunedì, la sola stazione in Val Zoldana ha registrato 700 millimetri d'acqua, poco meno di quanto solitamente dovrebbe cadere nell'arco di un anno». Il vento è arrivato con le perturbazioni del Nord-Atlantico che giunte alle Alpi hanno trovato un blocco e hanno così richiamato l'aria calda e umida proveniente dal Mediterraneo. Si è avuto scirocco che ha caricato sia il mare che le nuvole e le conseguenze si sono viste.
LE PREVISIONI
«La giornata di oggi è stata tranquilla e abbiamo fatto un lavoro di revisione dei problemi idraulici e dei fenomeni franosi lungo i corsi d'acqua - spiega Bonan - ma il maltempo ritorna già da domani (oggi per chi legge), anche se non avrà la violenza di domenica e lunedì».
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