Centri di formazione e asili in rosso:
1100 strutture a rischio chiusura

Mercoledì 21 Gennaio 2015
Centri di formazione e asili in rosso: 1100 strutture a rischio chiusura
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VENEZIA - Mille scuole per l’infanzia e cento centri di formazione professionale in Veneto non riescono più a pagare gli stipendi a insegnanti e operatori e rischiano di chiudere. Di fronte all’allarme lanciato ieri dal presidente della Fism (la federazione delle scuole materne) Stefano Cecchin e dal presidente di Forma Veneto (il consorzio degli enti di formazione professionale) Renato Meggiolaro ai consiglieri regionali, il presidente dell’assemblea Clodovaldo Ruffato, affiancato dall’assessore Elena Donazzan, ha rilanciato il problema su scala nazionale e ha proposto la convocazione di un tavolo con tutti i parlamentari veneti per trovare una soluzione che aggiri i vincoli del patto di stabilità.



Il sistema delle scuole paritarie per l’infanzia (1073 scuole, 91516 alunni e 9280 dipendenti, di cui 6 mila insegnanti) – hanno spiegato i rappresentanti Fism - attende dalla Regione il pagamento dei 42 milioni di contributi arretrati per l’’esercizio finanziario 2014 e guarda con preoccupazione alle ridotte poste di bilancio 2015, dove – stando al bilancio previsionale stilato dalla Giunta – mancano all’appello 5 milioni di euro. Analoga la richiesta dei centri di formazione professionale di Forma Veneto (Enaip, Ficiap, Cif, salesiani, Irigem e Dieffe) che contano 19.600 allievi, 2 mila operatori tra insegnanti e tecnici e rappresentano l’85 per cento dell’offerta formativa professionale nella Regione. “La soluzione – ha replicato l’assessore Donazzan – può arrivare solo da Roma, governo e parlamento devono rivedere il patto di stabilità”. I consiglieri del Pd, invece, hanno imputato a scelte politiche della giunta Zaia la carenza di liquidità per le scuole d’infanzia e la formazione professionale.
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 07:34

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