Bper sempre più lontana
da Veneto Banca

Mercoledì 9 Settembre 2015 di R. Dim.
La sede di Veneto Banca
Bper sfoglia nove opzioni e, al termine della prima scrematura, ne rimangono quattro: non ci sarebbe Veneto Banca che perde uno dei pretendenti più accreditati.

I matrimoni tra popolari comunque slittano al 2016, come gran parte delle trasformazioni in spa. Tranne due: Ubi, che ieri ha convocato l'assemblea per il 10 ottobre, e la stessa Veneto Banca che dovrebbe tenerla a metà novembre. Martedì 15 si riuniranno il cda del Banco Popolare e il cdg della Bpm per fissare il calendario delle assisi da fissare entro la primavera.

E il cambiamento della veste giuridica imposta dalla riforma di marzo è il passaggio cruciale per le fusioni. Ieri si sono riuniti il cdg di Ubi, il cds di Bpm e i cda di Veneto Banca e di Bper che, in precedenza, ha tenuto il comitato strategico. Nell'organismo che esamina le grandi scelte presieduto da Giuseppe Lusignani e di cui fanno parte il presidente Ettore Caselli e l'ad Alessandro Vandelli, l'advisor Goldman Sachs avrebbe presentato la rosa delle opzioni possibili. Delle nove ipotesi di aggregazioni con altre banche, due sono state scartate subito perché di dimensioni maggiori: Ubi e Banco Popolare. Poi sarebbero state accantonate Popolare di Vicenza e Veneto Banca perché non quotate e quindi con prezzi fuori mercato. Tolta dal novero anche Unipol Banca le cui dimensioni sono insoddisfacenti, restano quattro papabili: CreVal, Popolare di Sondrio, Bpm e Carige.



Va detto che le due popolari della Valtellina avrebbero come opzione principale quella di verificare le nozze tra loro. Rimangono Bpm e Carige che sulla carta potrebbero unirsi anch'esse: nei giorni scorsi il presidente del cds della Milano Piero Giarda, avrebbe sondato Vittorio Malacalza, primo socio della banca genovese che, però, secondo le parole del presidente Cesare Castelbarco, il manager cui va ascritto il rilancio assieme all'ad Piero Montani, non ha fretta. E comunque neanche in Bper, dove Vandelli ha saldo il timone, mostrano fretta. Martedì 22 il cda dovrebbe varare la road map da inviare a Bce e Bankitalia entro la prima settimana di ottobre con le scadenze per la spa (primavera). E a seguito di questa svolta potrebbe maturare la scelta strategica.

Questa tempistica sarebbe seguita anche dalla Bpm dove Giarda sarebbe favorevole a riunire i soci per la spa prima dell'assemblea di fusione: ad aprile scadono gli organi e il rinnovo si gioca anche sulla scelta del partner, ancora in alto mare. Domani Giarda e Giuseppe Castagna si incontrano con Lazard e Citi per valutare le opzioni: Carige, Bper e Banco, quest'ultima un'ipotesi che ha grande senso industriale nonostante il gruppo scaligero abbia colloqui in corso con Ubi.
Ultimo aggiornamento: 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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