Akiflow. La super-app veneta conquista gli Usa

Mercoledì 21 Ottobre 2020 di Angela Pederiva
Akiflow. La super-app veneta conquista gli Usa

VENEZIA In tempi di lavoro agile, o presunto tale, è la versione digitale dell'uovo di Colombo. Si chiama Akiflow ed è la soluzione genialmente semplice a un problema apparentemente impossibile: poter gestire con un solo comando tutte le applicazioni necessarie alla propria attività professionale, senza dover continuamente saltare da una finestra all'altra sul computer o sul cellulare. L'idea è balenata nella testa di tre giovani imprenditori veneti ed è stata sottoposta a un programma di accelerazione, come si usa dire (e fare) per le imprese emergenti, da parte di Y Combinator, il leggendario colosso della Silicon Valley che ha consentito a quelle che erano piccole società di diventare dei riferimenti globali nei rispettivi settori, come Dropbox nella condivisione dei documenti informatici e Airbnb nell'affitto degli alloggi privati.


IL TEMPIO

Non a caso la notizia arriva da Mountain View, culla californiana dei giganti telematici, dove ha sede l'acceleratore che per i talenti dell'informatica è un po' come la Lamborghini per gli appassionati dei motori: un tempio dall'ingresso a dir poco selezionato, visto che sceglie le nuove operazioni da finanziare solo due volte l'anno e ammette soltanto l'1,5% delle candidature ricevute.

Ora questo circolo esclusivo, valutato cento miliardi di dollari, annovera anche la creatura dei padovani Nunzio Martinello e Sebastiano Favaro e del trevigiano (di Castelfranco Veneto) Nicola Possagnolo. Tutti e tre sono nati nel 1989, millennial votati all'innovazione su scala internazionale tanto da aver fondato Noonic, una fortunata agenzia di consulenza strategica digitale attiva fra Padova, Milano, Londra e Bangalore, la metropoli indiana che dopo la statunitense San Francisco rappresenta il secondo ecosistema di startup nel mondo.


I PROTAGONIST

II loro profili si incastonano perfettamente nella narrazione di tante storie di successo cominciate in garage. Martinello, che di Akiflow è il ceo e cioè l'amministratore delegato, ha preso a ideare software come passatempo quand'era adolescente, poi si è iscritto ad Informatica e poco più che maggiorenne ha sviluppato delle app per Facebook che hanno raggiunto circa 250 milioni di utenti. Simile è il percorso di Favaro, che è il cto ossia il direttore tecnico: ha iniziato a programmare per passione a 15 anni, con lo studio dell'informatica all'Università di Padova ha perfezionato le proprie nozioni e ha strutturato applicazioni per il social network di Mark Zuckerberg diventate virali. Più orientata alle consulenze di marketing e alle strategie digitali è invece l'esperienza maturata da Possagnolo, che l'ha infusa anche a Venezia nell'originale conduzione del ristorante  Zanze XVI. Tre strade che si sono incrociate: dapprima in Noonic, nota anche come primo caso di reshoring (vale a dire di rientro in Italia di un'attività delocalizzata all'estero) da parte di un'impresa digitale, dovuto all'opportunità di sviluppare nuovi prodotti di respiro europeo, molto più complessi sul piano estetico; e adesso in Akiflow, la piattaforma che promette soprattutto ai professionisti e ai manager, mai così iper-connessi come in questo periodo di emergenza sanitaria, di lavorare in modo più efficace e veloce. 


LE INFORMAZIONI

In un unico ambiente digitale, infatti, sono raccolte le principali informazioni che normalmente vengono impiegate nel corso della giornata, come le email, il calendario, il gestionale, l'archiviazione dei dati in remoto. Secondo gli ideatori della piattaforma, questa soluzione tecnologica permette di risparmiare fino al 95% del tempo utilizzato per svolgere i compiti online e di registrare così una produttività dieci volte superiore alla media. «Crediamo che il valore delle persone all'interno dei business dice Favaro sia la capacità di pensare e prendere delle decisioni. Purtroppo però la grande quantità di strumenti di lavoro rende complessa l'organizzazione del lavoro stesso e rallenta molto l'esecuzione delle attività in seguito alle scelte. Ecco perché abbiamo pensato di semplificare il tutto con la creazione di Akiflow». 


IL FINANZIAMENTO

Per lanciare questa super-app nel mercato globale, però, è stata fondamentale la spinta di Y Combinator. Durante i tre mesi di accelerazione, i tre imprenditori veneti sono stati coinvolti in un processo formativo che li ha condotti a presentare il loro prodotto a 1.800 investitori, provenienti da tutti i continenti. Da lì è arrivato un primo finanziamento di 150mila dollari, a cui ne seguiranno altri. «Far parte della più importante community di founder al mondo sottolinea Martinello certifica la qualità del lavoro fatto in questi anni con le startup attraverso Noonic. Avere la possibilità di lavorare nell'acceleratore più importante al mondo è stato per noi una ulteriore occasione per crescere e ampliare ancor di più i nostri orizzonti di conoscenza e di business». Un altro traguardo prestigioso, per tre ragazzi già inseriti da Forbes nella classifica dei migliori under 30.

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