Le Province al capolinea: in Veneto
rischiano il posto 1.500 dipendenti

Martedì 30 Dicembre 2014 di Alda Vanzan
Roberto Ciambetti, assessore veneto agli Enti locali
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VENEZIA - La metà dei dipendenti delle sette Province venete rischia il posto di lavoro. L’altra metà, invece, rischia lo stipendio, visto che le Province non avranno i soldi per pagare i propri lavoratori. Tra riforme e controriforme, il punto della situazione è stato fatto ieri a Palazzo Balbi, dove l’assessore agli Enti locali, Roberto Ciambetti, ha presentato il disegno di legge appena adottato dalla giunta regionale per codificare - così come previsto dalla cosiddetta legge Delrio - le competenze delle Province per i prossimi mesi. Ma la preoccupazione è soprattutto per i dipendenti, perché oltre alla legge Delrio, sulla materia è intervenuta la Legge di Stabilità appena pubblicata e il combinato disposto dei due provvedimenti dà il seguente risultato: il 50% dei dipendenti delle Province è in esubero. Per il Veneto significa che su 3.092 dipendenti delle sette Province, circa 1500 rischiano di restare a casa. Non subito, ma nell’arco di due anni se non saranno assorbiti dalla stessa Regione o, in seconda battuta, dai Comuni e dai ministeri. La Regione Veneto potrebbe riassorbire i dipendenti regionali che a suo tempo erano stati trasferiti alle Province assieme a una serie di competenze (formazione professionale, urbanistica, ecc.), ma i calcoli non sono ancora definiti: si parla di 290-300 persone. E tra i 1.500 a rischio ci sono i circa 700 dipendenti del Centri per l’impiego. «Stiamo valutando i dati con le singole Province», ha spiegato Ciambetti, che peraltro non ha nascosto la preoccupazione. Anche perché c’è il problema degli stipendi: riusciranno le Province a pagare i propri dipendenti visto che devono restituire fior fiore di quattrini allo Stato? Da quanto spiegato ieri in Regione, le sette Province venete dovrebbero restituire a Roma come "rimborsi per tagli" 141 milioni nel 2015 e 213 milioni nel 2016: solo l’anno prossimo le sette Province si troverebbero a gestire un ammanco di 65,8 milioni di euro. Dunque, se tocca alle Province pagare gli stipendi ma le stesse Province si troveranno con i bilanci in rosso, come saranno garantiti gli stipendi dei dipendenti?

«Come Regione - ha detto Ciambetti - abbiamo adempiuto a tutti gli obblighi della legge Del Rio e del decreto che ha messo in moto la traballante riforma. Ma ci faremo portatori degli interessi delle Province e, non potendolo fare loro, faremo sicuramente ricorso alla Corte Costituzionale, perché riteniamo che non sia stato rispettato il principio di leale collaborazione». Ciambetti ha attaccato la riforma: «È una legge fatta male e gestita peggio, un modo rocambolesco e superficiale di fare le riforme istituzionali. La sua applicazione ne ha dimostrato l'inefficienza e la farraginosità, con l'intervento successivo della legge di stabilità che ha creato ulteriore grande confusione».
Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 14:09

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