La zanzara tigre si è presa Pordenone: intere zone della città sotto assedio

Mercoledì 23 Settembre 2020 di Alberto Comisso
Una zanzara
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PORDENONE - Assalita dalle zanzare. Giulia Meneguzzi mostra le punture sulle braccia: sono quelle che ha rimediato in meno di due minuti, il tempo che ha impiegato per far scendere dall’auto l’anziana madre e affidarla alla badante. Da tempo la donna lamenta una situazione non più sopportabile. In via Amalteo, vicino alla Fiera, l’estate diventa sinonimo di convivenza con le zanzare. Che obbligano i cittadini a rintanarsi in casa - impossibile stare all’aria aperta, senza doversi cospargere il corpo di repellenti - e a stare, chi non è dotato di zanzariere, con le finestre chiuse. Una convivenza forzata, dunque, che sta portando molti residenti della zona all’esasperazione. Giulia Meneguzzi ha dovuto subito assumere dell’antistaminico: «Probabilmente sono allergica – osserva – e quello è stato l’unico modo per farmi passare il bruciore alle braccia. Le punture da zanzara sono si riuscivano a contare sulle dite delle mani». Lo stesso per l’anziana madre e la badante. Una situazione – lo ripete – che va avanti da tempo. E che sta mettendo a dura prova la sua sopportazione e quella di chi abita in quell’area della città. 
BERSAGLI
«Dall’evitare di diventare bersaglio preferito delle zanzare - osserva - non mi salva nemmeno il fatto di uscire, la sera, con indumenti chiari». Da alcune settimane Pordenone, complice anche il clima caldo e umido che c’è stato, sta lottando con un altro nemico che, a differenza del coronavirus, è visibile: la zanzara. Insetti che stanno proliferando soprattutto nelle zone più verdi della città. L’amministrazione comunale ha ritenuto dannoso ricorrere ad interventi adulticidi, che hanno un effetto immediato. Il loro effetto varia dalle 24 alle 48 ore ma non è duraturo nel tempo. Distruggono, inoltre, tutti gli insetti innocui e il prodotto utilizzato, penetrando nei terreni, arriva direttamente alla falde acquifere. Quel tipo di interventi venivano praticati sino all’anno scorso, in particolare in quelle aree verdi dove si tenevano manifestazioni estive all’aperto e dov’era previsto un importante flusso di persone.
PREVENZIONE
«Dal momento che è fondamentale fare prevenzione – sottolinea l’assessore Stefania Boltin – questa volta la lotta si è concentrata soltanto sulla larve. Gli interventi, in questo caso, sono stati effettuati all’interno dei parchi, nelle aree verdi e nelle caditoie che a Pordenone sono 12mila e 500». Tuttavia per combattere la zanzara tigre e prevenire la diffusione di malattie, la sola disinfestazione delle aree pubbliche da parte del Comune non è sufficiente. «I cittadini - puntualizza l’assessore - devono dare il loro contributo, adottando semplici regole nelle aree private (balconi, giardini, cortili, orti). Solo un intervento collettivo può ridurre la presenza della zanzara e la possibilità di malattie». Per chi nel tardo pomeriggio o la sera decide di farsi una passeggiata, le punture stanno rappresentando un serio problema. Spesso, non riuscendo a ottenere tutto il sangue necessario con una sola puntura, l’insetto tende a pungere più persone, diventando vettore di malattie infettive anche gravi: dalla febbre del Nilo all’encefalite di St. Louis. Riuscire a limitare la proliferazione della zanzare tigre è possibile. Non bastano, come ha evidenziato l’assessore Stefania Boltin, l’opera e gli investimenti dell’amministrazione comunale se i cittadini poi si dimenticano dei passaggi più importanti. Come evitare il ristagno di acqua nei sottovasi delle piante, grondaie e recipienti di scarto. A questo proposito nelle farmacie di Pordenone sono già in distribuzione (gratuitamente) le Aquatain Drops, capsule da utilizzare per il controllo ecologico del ciclo vitale della zanzara. Se impiegate correttamente, impediscono all’insetto di deporre le uova e, al contempo, a queste di schiudersi.
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