Il Friuli Venezia Giulia tagliato fuori dalla Via della Seta su rotaia: «Così siamo penalizzati». Aperto un tavolo tecnico

Lunedì 4 Settembre 2023 di Marco Agrusti
Il Friuli Venezia Giulia tagliato fuori dalla Via della Seta su rotaia

Il Friuli Venezia Giulia rischia di rimanere tagliato fuori a lungo da quella che attualmente è l’unica vera Via della seta su rotaia, cioè dal collegamento che dal cuore della Cina e dalla più popolosa città del mondo (Chongqing, non più Shanghai) arriva a Duisburg, in GermaniaIl collegamento da Pordenone alla città tedesca che si trova nel cuore industriale della Ruhr, infatti, non sarà ripristinato a breve.

Qualche speranza residua esiste ancora per il 2024, ma il problema è serio. E la Regione non ha nascosto la sua irritazione per una situazione che a quanto pare farà fatica a sbloccarsi, a tutto svantaggio del volume degli scambi commerciali. 


COSA SUCCEDE
Tutto è partito da un’interruzione di una linea ferroviaria chiave in Germania. Da allora il treno da Pordenone a Duisburg però è sparito. E la cancellazione del convoglio merci è andata ben oltre il ripristino dell’infrastruttura tedesca. Tutto ruota infatti attorno a un dettaglio molto più pregnante. Hupac, la società che di fatto gestisce il trasporto su rotaia all’Interporto di Pordenone, in questo momento non ha più il suo slot (quindi il suo spazio, pagato con tanto di diritti, come succede negli aeroporti) al terminal di Duisburg. 
E l’alternativa è costosa e prevede un collegamento che da Pordenone porta in Lombardia - a Busto Arsizio - e successivamente sale verso Nord, attraverso la Svizzera e quindi la Germania. 


IL FUTURO
Il 2024? La speranza esiste, la certezza no. Il prossimo anno, infatti, la società Hupac dovrebbe essere di nuovo piazzata al terminal di Duisburg e in quel modo anche il Friuli Venezia Giulia potrebbe ricollegarsi direttamente a una delle principali direttrici commerciali tra l’Europa e l’Asia. Il collegamento attuale, quello che passa da Busto Arsizio e dalla Svizzera, è infatti molto più costoso del precedente, anche se la Regione aveva garantito un contributo per provare almeno a limare la spesa extra. Il problema è che Hupac (quindi di riflesso l’Interporto di Pordenone), senza il collegamento verso Duisburg rischiano di trovarsi faccia a faccia con una contrazione della clientela. Uno scenario che la Regione, intesa come giunta Fedriga, vuole assolutamente scongiurare, vista la strategia dei due mandati consecutivi che punta molto sull’intermodalità e sulla logistica integrata.  Un altro problema, però, nascerà proprio l’anno scorso. La ferrovia che attraversa la catena montuosa dei Tauri (tra Villach e Salisburgo) subirà una serie di pesanti interruzioni. Ed è un dettaglio non da poco, che potrà provocare ripercussioni ulteriori. 


LA REAZIONE
La Regione, come detto, non ha preso bene le notizie non positive che arrivano sul fronte della Via della seta attuale, dalla quale il Friuli Venezia Giulia al momento rimane tagliato fuori.  «Come Regione - ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture, la pordenonese Cristina Amirante - non siamo soddisfatti di questa situazione. Pordenone in questo modo, cioè senza il collegamento diretto con il terminal tedesco di Duisburg, è fortemente penalizzata. Per questo convocheremo un tavolo con la parte politica, la società Hupac e i vertici dell’Interporto. Dobbiamo capire in fretta i margini economici per la riattivazione del servizio merci». 

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