PORDENONE - Chi sono quei cittadini che, pur avendo la possibilità di avere a disposizione tutti gli strumenti per fare la raccolta differenziata, lasciano sacchi e sacchi di rifiuti indistinti all’esterno dei punti di raccolta lungo le vie della città di Pordenone? Senza curarsi del disordine e dello scempio che questa abitudine crea? Cittadini maleducati sì, ma non basta.
COSA SUCCEDE
Si tratta di soggetti che restano ignoti al gestore e che, quindi, non soggiacciono alle regole e agli oneri che la raccolta comporta, ma fruiscono comunque del servizio di smaltimento. Il problema è tornato alla ribalta in questo fine settimana, quando un cittadino pordenonese ha documento per l’ennesima volta sacchi e sacchi di rifiuti collocati all’esterno degli appositi contenitori e, in taluni casi, anche rotti con la fuoriuscita del materiale contenuto all’interno. Un problema che, per la verità, non è nuovo, tanto che già in passato il Comune aveva condotto una approfondita analisi con incrocio di dati per scovare le persone che non avevano registrato l’utenza presso il gestore. Il risultato di tale lavoro aveva portato all’individuazione di ben 1.500 cittadini che si erano “dimenticati” di provvedere alle procedure necessarie per il corretto smaltimento dei rifiuti domestici. Il problema dei rifiuti lasciati fuori dai cassonetti e dai bidoni, però, persiste e con esso i comportamenti incivili, quando non addirittura generati da utenze non regolarizzate. A comporre il quadro di comportamenti non adeguati, comunque, ci sono una molteplicità di cause, ben note ai gestori come la Gea e che fanno ormai parte di un catalogo preciso e anche piuttosto articolato. Non di rado, per esempio, i cittadini non guardano il calendario di esposizione dei rifiuti per la raccolta di carta, vetro e umido. Se non si gestisce con regolarità la raccolta e lo smaltimento dentro le abitazioni, è evidente che a un certo punto la concentrazione dei rifiuti può diventare un problema, con il conseguente smaltimento improprio. Vi sono poi i soggetti che non utilizzano le attrezzature corrette per la raccolta, come le mastelle, i sacchi gialli, le tessere magnetiche, preferendo organizzarsi a modo proprio per la raccolta, salvo poi usufruire degli spazi indicati per lo smaltimento.
COSA FILTRA
A questo proposito, si racconta in ambiente Gea, neppure i bidoncini dell’umido e del vetro sono utilizzati correttamente. Addirittura, in qualche occasione i cittadini rompono le serrature dei punti di raccolta per poterli trovare sempre aperti. Tra i comportamenti censurabili, eppure piuttosto praticati stando alle rilevazioni del soggetto gestore, c’è quello di un utilizzo non adeguato dei cestini posti sulle strade pubbliche. Infatti, questi sono utilizzati come contenitori per gettarvi l’indifferenziato, che in questo modo non viene contabilizzato sulla bolletta del cittadino che lo abbandona in spazio pubblico. La serie di comportamenti censurabili, dunque, è piuttosto lunga e costruita con una dovizia di particolari che lasciano intendere come non si tratti di esempi teorici, ma di una sintesi di rilievi effettivamente riscontrati e anche in modo ripetuto. All’origine dei comportamenti poco virtuosi, quindi, non ci sarebbe la modalità di raccolta del differenziato – il «porta a porta».