Condannato all'ergastolo per omicidio e latitante da 25 anni: arrestato in Albania

Mercoledì 19 Maggio 2021 di Susanna Salvador
Latitante arrestato dai Carabinieri dopo 25 anni

PORDENONE  - Ormai credeva di averla fatta franca, di aver fatto perdere per sempre le sue tracce.

Era convinto che quella condanna all’ergastolo per aver ucciso un connazionale nel centro di Firenze il 16 settembre 1995 fosse finita in una sorta di limbod. Nikolla Dura, 59 anni, viveva tranquillamente in un villaggio del suo Paese d’origine, l’Albania, con moglie e figli, probabilmente forte di alcune protezioni in loco che gli permettevano di essere una sorta di fantasma per quanti lo stavano cercando da 25 lunghi anni. Il latitante si spostava in auto, di notte, da un rifugio all’altro tra i villaggi di Kavaje e Lushnje. Ed è proprio durante uno di questi brevi viaggi che lo hanno fermato alle 22.50 di lunedì: non ha opposto resistenza, non ha detto nemmeno una parola, accompagnando il suo silenzio con uno sguardo glaciale. E zitto è rimasto anche quando, portato in commissariato dagli agenti locali, gli è stato notificato il mandato d’arresto europeo perchè deve scontare l’ergastolo.


LE INDAGINI
Catturare un fantasma è un’impresa ardua, soprattutto se per assicurarsi una tranquilla latitanza, oltre ad appoggi potenti, non ha intestato nulla, nemmeno il telefono. Le tappe di quella cattura sono state illustrate ieri pomeriggio dai tenenti colonnello Vincenzo Nicoletti, comandante reparto operativo, e Pierluigi Grosseto, comandante del nucleo investigativo e dell’aliquota catturandi. Nell’agosto 1998, tre anni dopo l’omicidio a Firenze e con sentenza di ergastolo in giudicato, viene emessa l’ordinanza di carcerazione per Dura. L’assassino nel frattempo era arrivato a Cordenons, dove ha vissuto dal 1995 al 1998, mantenendo sempre un profilo basso, per poi scappare in Francia. Quindi rientra in Albania, dove finisce in carcere per un breve periodo. Ma i carabinieri non mollano la presa, vanno a Firenze a prendere il fascicolo dell’omicida, riferendo costantemente l’attività al procuratore generale della Corte di Appello di Firenze Domenico Menzione. Analizzano ogni particolare della vita del 59enne, amicizie, legami, parentele e si avvicinano passo dopo passo al latitante, protetto da legami familiari e non solo. Un anno e mezzo di attività per scandagliare le abitudini dell’omicida, le compagnie, il modus operandi. Infine seguendo i parenti hanno individuato la casa e la macchina. Poi lunedì notte la cattura di un omicida in fuga da 25 anni.

Ultimo aggiornamento: 07:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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