"Il testimone", il film propaganda di Putin arriva in Friuli. Era già stato cancellato dai cinema di Bologna e Firenze

A Pradamano, due proiezioni, ma solo per chi è iscritto all'associazione che ha organizzato lo spettacolo

Giovedì 1 Febbraio 2024 di AZ
LA BAND UCRAINA Gli Antytila (foto d'archivio)

UDINE - Ci sono due date: il 17 e il 18 febbraio. E potrebbero - almeno sulla carta - essere l’unica opportunità per chi a Nordest volesse concedersi la visione del film “Il testimone” sul grande schermo. Una pellicola la cui programmazione è già stata cancellata a Bologna e a Firenze. Il film è finito nel mirino delle amministrazioni comunali e della politica. Accusato apertamente di essere l’avanguardia della propaganda di Putin.

Il lungometraggio, di produzione russa, racconta l’invasione dell’Ucraina dalla prospettiva di Mosca. È il racconto della storia di Daniel Cohen, un violinista belga, che dopo un viaggio a Kiev viene coinvolto nel conflitto e assiste a crimini commessi dai nazionalisti ucraini nel villaggio di Semidveri. «Una visione parziale e distorta» è stato il bollino di chi ha chiesto che non venisse proiettato. «Censura» lo ha etichettato, in una parola, chi invece avrebbe preferito la proiezione e si appella al diritto di espressione.

"Il testimone" in Friuli: dove vederlo

Per Pradamano, in provincia di Udine, dove l’unico cinema è il The Space, le date indicate sarebbero appunto quelle del 17 e del 18 febbraio. Nella programmazione ufficiale del multisala, pubblicata sul sito, non c’è alcun riferimento all’evento e non se ne trova traccia neppure tra gli appuntamenti in programmazione a breve. Si tratta infatti di un evento privato. Fuori dagli spazi di The Space. Per accedere è richiesta una tessera dell’associazione che ha organizzato lo spettacolo. L’ufficio stampa del cinema, del resto, ha spiegato di non essere al corrente di questa iniziativa. Eppure da giorni le due date vengono rilanciate da chat e gruppi Telegram. Si tratta degli stessi spazi virtuali nati per contestare l’uso dei vaccini prima, dei green pass poi, e finiti per essere delle “echo chamber” anti Ucraina e pro Russia. Non stupisce, quindi, che sia questo il contesto in cui si alimentano le discussioni e le condivisioni di iniziative. Compresa quella sul contestato film, finanziato dal fronte pro Putin.
Per questa ragione, prima a Bologna e poi a Firenze, la politica si è messa di traverso ed ha staccato la spina prima che i proiettori potessero far partire il lungometraggio sottotitolato in italiano. Difficile fare un pronostico su come andranno le cose in Friuli. In altre parti d’Italia il film è andato in onda senza intoppi né contestazioni e in rete non mancano le recensioni di chi lo eleva a documentario e di chi invece ne sottolinea i tratti paradossali provocati dalla narrazione di un punto di vista distorto.
In Friuli potrebbe esserci l’occasione per riuscire a prendere i popcorn, ammesso che davanti al “Testimone” qualcuno abbia la forza di sgranocchiare.

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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