«Diventerò imprenditore in Italia», «No, andrò all'estero». Le storie dei giovani alla ricerca di lavoro: l'assalto a "Punto d’incontro"

Giovedì 10 Novembre 2022 di M.A.
Giovani in Fiera a Pordenone

PORDENONE - Dal Veneto, dalla provincia di Udine, naturalmente da Pordenone e dal suo circondario. Un’ondata colorata, uno sciame che ha fatto dimenticare in un lampo come dallo stesso ingresso fino a pochi mesi fa si entrasse per mettersi in coda e aspettare il vaccino in pieno lockdown. 
Giovani, tantissimi giovani, tutti alla ricerca di un futuro. Di un sogno da non mollare, perché di nuovo possibile. C’è chi giura di voler diventare un imprenditore e di restare in Italia, chi invece punta con decisione all’estero. Tutti hanno in mano uno smartphone, sono nativi digitali. La spola da uno stand all’altro, i depliant in mano. È la cornice di “Punto d’incontro”, l’evento sull’orientamento iniziato ieri in Fiera a Pordenone.

Protagonisti i ragazzi delle scuole, alla ricerca di un percorso di crescita. 


LE STORIE


Il padiglione di viale Treviso offriva di tutto: dalle grandi aziende del territorio alle agenzie di lavoro, passando dalle forze dell’ordine (presenti Guardia di finanza, polizia, carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco) all’esercito. L’Efasce proponeva le storie di chi ha fatto successo all’estero e poi è tornato. I militari facevano salire i ragazzi su di un carro armato parcheggiato fuori dal padiglione. E poi le voci dei giovani che inseguono un futuro. 
C’è per esempio il caso di Chris, diciottenne che frequenta l’ultimo anno del Pertini di Pordenone. «Non ho alcun dubbio - dice - voglio diventare un imprenditore e rimanere assolutamente in Friuli. I miei genitori hanno un’impresa edile e io voglio la mia azienda. Anche se è difficile, non posso lasciare l’Italia. Il mio futuro è qui». Al suo fianco Denis, Riccardo e Marco, compagni di scuola con borse piene di documenti presi nei vari stand. Sognano di fare il game designer (letteralmente il disegnatore di videogiochi), o ancora il designer di interni o del settore del mobile, magari l’architetto. Ma tutti e tre in questo caso sono sicuri: «Meglio all’estero». 
Poco distante ecco Federica, Alessia, Serena e Francesca. Studiano al Pujati di Sacile. «Vogliamo trovare un’azienda e un lavoro che ci conceda la possibilità di conciliare impegno professionale e famiglia». Tutte pensano (anche) alla maternità. E sulla scelta tra un ottimo stipendio e un mestiere che amano (vorrebbero lavorare nel sociale, o nella ricerca) sono tutte sicure: «Meglio fare qualcosa che piace rispetto che guadagnare tanti soldi. È più importante».


IL VIAGGIO


E poi ci sono quelli che i ragazzi devono intercettarli, cioè i protagonisti degli stand. Giurano che «pochi parlano di soldi, tanti di un bel lavoro». Un grande fascino lo esercitano gli spazi dedicati alle forze dell’ordine. I carabinieri mostrano ai giovani come funzionano le indagini anti-crimine con l’iniziativa “La scena del crimine e i suoi RIS-volti”. La polizia di Stato faceva salire i ragazzi e le ragazze a bordo di una vera volante. Un’emozione, ma anche una scelta di vita che non pochi giovani oggi potrebbero decidere di sposare. I vigili del fuoco erano presenti con un loro mezzo dedicato, mentre la Protezione civile istruiva i giovani sulla gestione delle emergenze. E poi la polizia locale di Pordenone, che ha puntato invece sull’iniziativa “Vado sul sicuro”, dedicata al comportamento sulle strade. 
Tra gli stand anche un simulatore dedicato ai lavori di movimentazione terra. Molto apprezzato, dai giovani e non solo. La Fiera proseguirà con l’evento anche oggi, quando sarà attesa un’altra ondata di giovani provenienti da tutta la regione e non solo. 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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