Crollo di prenotazioni per le terze dosi, i centri vaccinali stanno arrivando a fine corsa

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Marco Agrusti
Vaccinazioni

Gli hub pubblici per le vaccinazioni potrebbero essere arrivati alla fine del percorso. Le prenotazioni per la terza dose latitano, con circa 200mila persone che ancora non hanno manifestato l’intenzione di sottoporsi all’iniezione booster, e le Aziende sanitarie hanno bisogno di riconvertire le sedi alle funzioni originarie, tra le quali la diagnostica e i prelievi. Nelle prossime settimane in tutta la regione ci saranno dei cambiamenti, con la provincia di Pordenone che vivrà le modifiche più incisive: la Cittadella della salute proseguirà fino a fine mese, poi tornerà alla funzione per la quale era stata pensata; la stessa cosa succederà al centro prelievi dell’ospedale di San Vito, mentre a Spilimbergo e Maniago sarà attuata una riduzione dei giorni di apertura legati alle vaccinazioni. Situazione più stabile in provincia di Udine, dove l’hub vaccinale più grande della regione (quello ospitato dalla fiera di Martignacco) continuerà ad operare. Incerto invece il destino a breve-medio termine delle postazioni più decentrate.

IL PROGRAMMA
La sensazione è forte: i nuovi hub vaccinali aperti più di recente (ad esempio quello di San Vito al Tagliamento) potrebbero diventare di fatto inutili. Le prenotazioni per le terze dosi sono in netta discesa e il contagio iper-diffuso causato dalla variante Omicron hanno portato la regione verso una nuova fase. Da un lato si fa spazio l’immunità naturale data dal gran numero di infetti dell’ultimo mese e mezzo; dall’altro la quota di cittadini protetti dal terzo richiamo ha raggiunto ormai la media nazionale.

Il risultato è un crollo delle somministrazioni giornaliere (solo tre settimane fa il Fvg viaggiava al ritmo di 10mila punture sulle 24 ore, ora la media è corrispondente alla metà) e un generale ripensamento in merito alle dimensioni della macchina organizzativa. Con un’attenzione particolare al territorio pordenonese, dove i privati in convenzione hanno avuto più spazio che altrove.


RIORGANIZZAZIONE
La Cittadella della salute dell’AsFo ha spazi limitati. Sembra sempre più urgente riconsegnarla alla funzione per la quale era stata pensata, cioè la spalla dell’ospedale Santa Maria degli Angeli per quanto riguarda i prelievi e gli esami. «Gli appuntamenti già fissati da qui alla fine del mese - ha spiegato il direttore sanitario dell’AsFo, Michele Chittaro - saranno garantiti, dopodiché ci sarà una riorganizzazione e resteranno altri centri vaccinali. Questo ragionamento riguarderà anche San Vito». Anche nel secondo centro vaccinale della provincia, infatti, non si prenderanno più prenotazioni. Si andrà ad esaurimento, poi il centro prelievi dell’ospedale tornerà alla sua funzione. Ma qualcosa inizierà a cambiare già dalla settimana che inizia oggi e l’effetto si sentirà nei centri periferici. Gli hub vaccinali di Spilimbergo, Sacile e Maniago vedranno ridursi le giornate di apertura. A Sacile si passerà a tre giorni su sette, per poi calare a due nel prossimo futuro; a Maniago e Spilimbergo si scende a due giornate la settimana, con lo spazio - solo a Maniago - per 24 ore aggiuntive da dedicare alle iniezioni pediatriche.


BAMBINI E PAESI ISOLATI
Il Fvg è nettamente in ritardo per quanto riguarda le vaccinazioni dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. Ma i pediatri di libera scelta hanno iniziato la campagna negli ambulatori solamente a macchia di leopardo. «Visto il calo delle richieste per le fasce adulte, ora arriverà il momento di concentrarsi sui più piccoli», ha confermato sempre il direttore sanitario di AsFo, Michele Chittaro. La seconda operazione annunciata dall’Azienda sanitaria pordenonese per il mese di gennaio e mai decollata è quella che faceva riferimento alle “missioni vaccinali” nelle valli montane. Non se ne farà probabilmente nulla, dal momento che la variante Omicron ha cambiato i piani e contagiato molte persone che dovevano immunizzarsi. «Potrebbe essere meglio concentrarsi sulle iniezioni a domicilio», ha confermato Chittaro. Niente vaccini nei paesi montani, quindi. Ad arrivare prima è stato il contagio, con incidenze record proprio in provincia di Pordenone.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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