La novità, nel dettaglio, riguarda i prezzi praticati al di fuori delle autostrade, dove invece è rimasta la libertà per il singolo gestore di aggiustare anche in modo concorrenziale i costi al litro. Un “contentino” che però agli automobilisti friulani interessa poco o nulla, dal momento che la frequentazione delle autostrade oltre confine è minima. Il problema, infatti, è su tutte le altre strade, dove il turismo del pieno era tornato a fare il botto.
Da ieri non è più così, perché anche la Slovenia ha cambiato rotta.
GLI EFFETTI
Considerata la nuova stretta praticata dal governo di Lubiana, ora non conviene più di tanto muoversi in auto per raggiungere un distributore della rete slovena. Il tutto a patto di possedere la tessera regionale per la benzina agevolata.
Sommando gli sconti nazionali ancora in vigore con gli extra bonus garantiti dalla Regione, infatti, si ottiene un prezzo al litro di poco più alto rispetto a quello in vigore sulla rete ordinaria della Slovenia. Lo sconfinamento, quindi, può premiare solamente chi vive nelle immediate vicinanze del confine, mentre per chi arriva da lontano il vantaggio sarebbe vanificato dal carburante utilizzato per lo spostamento. In Croazia, invece, il governo mantiene ancora il tetto ai prezzi e il carburante costa come in Slovenia qualche giorno fa.
IL FUTURO
Il governo italiano (e la linea è stata confermata anche dal sottosegretario sacilese alla Transizione ecologica, Vannia Gava) sta lavorando ad un pacchetto di risorse che consenta di estendere il taglio delle accise sul carburante almeno fino all’autunno, cioè per tutta la stagione estiva.
E il Friuli Venezia Giulia seguirà a ruota, perché l’amministrazione Fedriga ha sempre dichiarato di voler proseguire con l’extra bonus fino a quando il governo centrale farà lo stesso con il taglio delle accise. In fase di assestamento di bilancio sono state messe a disposizione le risorse per proseguire con gli aiuti almeno fino al termine dell’estate.