PADOVA - Ha 22 anni e si vergognava di farlo. Di andare in una caserma e denunciare che anche lei era stata vittima di Rayen Wasti, 20enne di origine tunisina, condannato a 9 anni e 2 mesi di carcere per una serie di stupri, sette, in centro e nel giro di pochi mesi. Ora per Wasti, proprio grazie al racconto della 22enne padovana (arrivato a pochi giorni dalla fine del tempo disponibile a fare denuncia) si apre l’ennesima inchiesta.
AI BASTIONI
A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Sergio Dini, che ha diretto il fascicolo costato la condanna al 20enne. Sulla sua scrivania al quarto piano del palazzo di Giustizia è arrivata infatti la deposizione della padovana. Era il 25 aprile, lei stava passeggiando ai Bastioni, poco distante da Prato della Valle e aveva iniziato a chiacchierare con quel ragazzo conosciuto pochi minuti prima. I due si erano appartati per fumare assieme ma nella sua testa, Wasti aveva già disegnato il piano: una volta solo con la giovane, l’ha messo in atto coprendole la mano con la bocca e violentandola per poi lasciarla lì, a terra.
I PRECEDENTI
A dicembre, in abbreviato, per Wasti era arrivata la sentenza: sette gli episodi per i quali era stato condannato, mentre per un altro caso e uno stalking era arrivata l’assoluzione. Gli abusi di Wasti sono cominciati nel maggio 2022, quando ha iniziato a pedinare una ragazza a cui ha dato poi il tormento per nove mesi, seguendola quasi quotidianamente dalla stazione (il suo territorio di caccia) a casa. Di lei ha poi detto che fosse la sua fidanzata del tempo. Poi, tra marzo e giugno 2023, è iniziata la sequela di palpeggiamenti e baci a ragazze che incrociava alla fermata del tram in stazione, ma ci sono pure stati due stupri. L’ultima violenza contestata risale al 9 marzo scorso quando una ventenne bergamasca, che era in attesa del tram alla fermata davanti alla stazione ferroviaria di Padova, è stata avvicinata dal ventenne con la scusa di chiederle il profilo Instagram. Poi d’improvviso un bacio in bocca.
La tattica era più o meno sempre la stessa: Il 20enne seguiva le ragazze che incrociava da sole in stazione, le assaliva all’improvviso palpandole o baciandole, ma è arrivato anche ad approfittare di una di loro mentre era stordita da alcol e droghe attirandola in una zona appartata e stuprandola. La vittima più giovane aveva 17 anni. Arrestato per spaccio a maggio, in quell’occasione gli inquirenti si resero conto che corrispondeva alla descrizione del maniaco fatta da diverse vittime che aveva portato, a fine giugno, al secondo arresto.
IL PROFILO
«Arrogante e spregiudicato» lo descrivono gli investigatori, irregolare e con precedenti per reati contro la persona e per spaccio, dopo essere stato come il responsabile di primi gravi episodi di molestie nei confronti di giovani ragazze da lui avvicinate in zona stazione, a Wasti era stato notificato il “daspo” del questore, che tuttavia ha continuato a violare fino al suo arresto. Ora si aggiunge la vicenda dei Bastioni e della denuncia della nuova vittima, che si aggiunge alla lista di altre otto querele.