Tumore cerebrale, Patrizia sconfitta dal male a 49 anni. Lutto a Monselice

Giovedì 1 Giugno 2023 di Giovanni Brunoro
Tumore cerebrale, Patrizia sconfitta dal male a 49 anni. Lutto a Monselice

MONSELICE (PADOVA) - Un tumore cerebrale stronca una 49enne di Monselice. È morta così Patrizia Tambè, che in città era molto conosciuta per essere stata baby sitter, educatrice ad un asilo nido e inserviente all'ospedale di Schiavonia.

La figlia Veronica: «Ha avuto un sorriso per tutti fino all'ultimo». Il male era stato diagnosticato a Patrizia due anni fa e già allora la situazione era parsa difficile. Ma la donna ha raccolto tutte le sue energie e non si è abbattuta, continuando a lavorare sino a quando i medici non le hanno intimato di fermarsi. La vita di Patrizia è stata segnata da molte difficoltà: trovatasi a crescere da sola una figlia avuta giovanissima, ha dovuto rimboccarsi le maniche. Da Padova, città natale, si era trasferita a Monselice, dove aveva trovato un appartamento in via Galilei. Senza mai perdersi d'animo, Patrizia ha messo passione in tutti i lavori. Che si dovesse mettere al bancone del bar o con un ferro da stiro in mano, non si tirava mai indietro. Molte famiglie la ricordano come baby-sitter amorevole e dinamica e collaboratrice del nido "La fabbrica delle coccole".


LA TESTIMONIANZA
La descrive così la titolare e amica Solima Pavan: «Quanto accaduto a Patrizia è profondamente ingiusto, perché nella vita aveva già sofferto molto e meritava la serenità. Lei era un vulcano, non stava mai ferma. Da noi è rimasta circa dieci anni, ma ci vedevamo tutti i giorni perché veniva a prendere i bimbi che accudiva come baby-sitter. Era così ben voluta che casa sua è tappezzata di bigliettini di affetto, scritti dai bambini e dai genitori». Dopo tante fatiche, Patrizia aveva trovato un lavoro fisso come addetta alle pulizie all'ospedale di Schiavonia, occupazione che le dava maggiore serenità. Anche al Madre Teresa, Patrizia era riuscita ad intessere rapporti positivi con i colleghi, che ora piangono la scomparsa di una persona positiva e capace di infondere a tutti il buon umore. Da qualche anno, la sua vita sembrava finalmente tranquilla: Veronica si era laureata in infermieristica e lei aveva trovato in Nicola l'amore che aveva sempre cercato. Racconta la figlia: «Questi sono giorni molto difficili, ma cerco di farmi forza seguendo l'insegnamento della mamma. Quando ero piccola, ci scambiavano per sorelle e pensavo che saremmo invecchiate insieme. Anche il suo compagno è affranto, perché le voleva molto bene e le è stato vicino fino all'ultimo. Nicola è veramente una splendida persona». Patrizia lavorava molto, ma riusciva a coltivare le sue passioni.


«Adorava la motocicletta - proseguono Veronica e Solima - si era anche presa una Harley e aveva scoperto quanto fosse bello quel modo di viaggiare e scoprire nuovi posti. Per le amiche, lei c'era sempre, anche a qualsiasi ora della notte». Patrizia Tambè lascia i genitori Renza e Luigi e i fratelli Angela e Davide. Le esequie si celebreranno oggi, alle 15.30, alla chiesa del Redentore.

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