Eredità e spese pazze, don Lucio
scrive ai fedeli: «Pregate per me»

Lunedì 7 Dicembre 2015 di Nicola Benvenuti
Eredità e spese pazze, don Lucio scrive ai fedeli: «Pregate per me»
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LEGNARO - «Mi dispiace per l'amarezza che in questo momento potete provare e del disagio che tutta questa situazione sta creando. Desidero che sia fatta piena luce sui fatti e mi impegno a riparare agli errori che saranno accertati e chiedo la preghiera di tutta la comunità di Legnaro». Si chiude con toni accorati la lettera di commiato di don Lucio Sinigaglia, ex parroco di Legnaro, dimessosi dopo le denuncia di malversazione nei suoi confronti. Il sacerdote è accusato di aver utilizzato a fini personali somme ingenti lasciate in eredità per la carità ai poveri del paese dall'ex farmacista di Legnaro. Un patrimonio stimato in quasi 15 milioni di euro, di cui sembra che l'ex arciprete non avesse informato nè gli organismi parrocchiali, nè tanto meno gli uffici economici della Curia padovana.

A leggere la lettera alle messe domenicali monsignor Renato Marangoni, vicario episcopale per i laici, che è stato incaricato di celebrare le liturgie in questo frangente direttamente dal vescovo Claudio Cipolla, mentre di don Lucio si sa per certo che ha lasciato definitivamente la canonica di Legnaro. Nella missiva don Sinigaglia dà conto delle sue decisioni: «Dopo essermi consultato con il Vescovo Claudio, ho ritenuto opportuno dimettermi subito da parroco, per permettere che le indagini facciano il loro corso, mettendomi a completa disposizione delle autorità giudiziarie». Per l'ex parroco «questo è il modo più adeguato affinchè tutta la comunità si senta garantita e tutelata nella sua vita e nella sua missione».

Don Sinigaglia riconosce «di aver agito incautamente nell'utilizzare parte di quel denaro per assolvere ad alcune necessità urgenti della parrocchia e, in parte ridotta, per ragioni personali. Ritenevo di poterlo utilizzare temporaneamente e rifonderlo man mano». Monsignor Marangoni, da parte sua, ha preso spunto da questa ultima richiesta di don Lucio, ricordando a tutti che è necessario «vivere della parola del Signore».

Le reazioni alla lettera sono state diverse e in buona sostanza bi-partisan: non pochi i parrocchiani che ammettono di essersi commossi alle parole dell'ormai ex arciprete, mentre qualcuno spera ancora si possa essere trattato solo di un equivoco che magari l'interessato riuscirà a chiarire. Non pochi i fedeli che hanno ricordato, però, anche l'impegno pastorale a favore delle famiglie e dei giovani. Non sono mancati i commenti negativi che prendono spunto dagli ultimi avvenimenti che hanno interessato la Chiesa in questi mesi, con riferimenti anche sarcastici ad una sorta di Legnarleaks, quasi una emulazione di Vatileaks. Tra i critici del sacerdote coloro che hanno ricordato come don Sinigaglia, appena arrivato, convocò una assemblea dei genitori dei bimbi della scuola materna, informandoli delle difficoltà dell'asilo, tanto da dover licenziare due maestre a tempo pieno e una part-time. Nel contempo però avviava la ristrutturazione della canonica, dove venne realizzata una attrezzata palestra dove il parroco, che ha 57 anni, curava meticolosamente la sua forma fisica.

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