Uccise la moglie davanti alla figlia di 7 anni, marocchino espulso dall'Italia

Venerdì 29 Marzo 2024
Hammadi Zrhaida, 49enne marocchino

PADOVA -  Hammadi Zrhaida, 49enne marocchino, condannato per l'omicidio della moglie, è stato espulso dall'Italia e accompagnato alla frontiera aerea di Venezia e rimpatriato in Marocco con un volo diretto a Casablanca. Il provvedimento è stato disposto dal questore di Padova Marco Odorisio. Entrato in Italia ad aprile 2010 per ricongiungimento familiare con la moglie, nel 2011 era stato arrestato dalla squadra Mobile per omicidio doloso in quanto, al culmine di un litigio con la coniuge, all'interno della propria abitazione, nonostante la presenza della figlia allora di 7 anni, l'uomo aveva ucciso la compagna con 12 colpi contundenti e 42 coltellate. Il marocchino era stato condannato dalla Corte d'Assile d'Appello di Venezia alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione. Scarcerato lo scorso agosto, irregolare sul territorio nazionale e ritenuto pericoloso socialmente, lo straniero è stato collocato e trattenuto, con provvedimento del questore, presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Milano dove, dopo due giorni, ha formalizzato istanza di Protezione Internazionale.

A settembre del 2023 è stato dimesso dal Cpa milanese perché il Giudice del Tribunale di Milano non aveva convalidato il provvedimento di trattenimento per richiedenti asilo in quanto la domanda di protezione internazionale presentata dal 49enne non è stata ritenuta strumentale a fine di evitare o ritardare il provvedimento di espulsione. l 49enne è stato poi rintracciato nel padovano dopo la sua uscita dal Cpr, e portato al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gorizia, dove è stato raggiunto dal provvedimento di espulsione dopo che la polizia si era consultata con il Console del Regno del Marocco presso il Consolato di Verona.


IL MASSACRO
Alle 18.40 del 26 giugno 2011 Hammadi Zrhaida al culmine di un litigio con la coniuge, Fatima Chabani, 33 anni, all'interno della propria abitazione, alla Stanga in via Maroncelli, nonostante la presenza della figlia allora di 7 anni, aveva pugnalato la donna con 42 coltellate dopo averla picchiata a sangue, uccidendola. Aveva detto che l'aveva fatto "per onore" perchè era convinto che la moglie lo tradisse. Per l'omicidio è stato condannato il 29 novembre 2013, dalla Corte d'Assise d'Appello di Venezia, alla pena di quattordici anni e mesi otto di reclusione. «Volevo impedirle di uscire per andare dall'amante... Le ho dato una spinta... Ho iniziato a colpirla con il coltello ... Mia figlia ha cominciato a gridare... Ho agito così per difendere il mio onore» aveva confessato agli inquirenti.
Il 26 giugno 2012, con giudizio immediato, il gup padovano Mariella Fino aveva inflitto al marito-omicida 20 anni di carcere. Ma l'Appello nel dicembre 2013 gli offre uno sconto di pena enorme: andrà in carcere per 14 anni e 8 mesi. E grazie a ulteriori sconti di pena è già fuori.

 

Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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