«Ti faccio lavorare in agricoltura», ma era un inganno: si salva dalla prostituzione rifugiandosi in un centro commerciale

Martedì 28 Settembre 2021 di Luca Marin
Si salva dalla prostituzione rifugiandosi in un centro commerciale

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE (PADOVA) - Il suo destino come prostituta sembrava segnato ma di notte è riuscita a scappare e a chiedere aiuto. L'intervento di alcuni amministratori locali di San Giorgio delle Pertiche le hanno salvato la vita ed ora può sperare in un futuro migliore. La storia della giovane trentatreenne di origini romena, vista ad Arsego nei giorni scorsi, illusa da suoi connazionali di aver trovato un impiego nel mondo dell'agricoltura, è raccontata direttamente dall'assessore ai servizi sociali Stefania Pierazzo, il suo provvidenziale angelo custode.


LA STORIA

«Qualche giorno fa la ragazza si è presentata in un negozio ad Arsego chiedendo aiuto, priva di soldi e di telefonino, avendo con sé solo uno zainetto e il documento d'identità - racconta - Assieme al sindaco Daniele Canella ho chiesto informazioni: la donna, visibilmente provata, ha ammesso che era stata ingannata da un connazionale che le aveva promesso un lavoro a Bucarest nel mondo agricolo. Senza saperlo si sarebbe ritrovata a Padova in una famiglia di moldavi che l'aveva accolta e sfamata. La ragazza però, a quel punto, aveva capito che qualcosa non quadrava. Ecco allora che ha deciso di scappare: ha dormito la notte alla stazione dei treni di Padova, poi al mattino è entrata in un centro commerciale in città e probabilmente delle persone le hanno indicato che ad Arsego c'era una famiglia di romeni che gestiscono un negozio di alimentari.

Per questo motivo ha preso il treno ed è venuta da noi».

La donna è stata accompagnata dall'assessore e dal sindaco dai connazionali che lavorano in paese, dove la verità è venuta a galla. Stefania Pierazzo ha allertato la polizia locale della federazione ed ha fatto chiamare lo sportello donna del Centro Veneto antiviolenza di Padova. «Purtroppo in quel momento non era disponibile un mediatore culturale afferma - per cui ho chiamato suor Miriam di casa Priscilla a Padova che ha accolto la giovane per la notte, dopo averle somministrato un tampone anti Covid. L'indomani la trentatreenne è stata portata al centro antiviolenza ed è stata presa in carico dalla struttura. Nel frattempo abbiamo contattato la famiglia: il fratello ha preso contatti con il centro di Padova dicendosi molto preoccupato perché da una settimana il cellulare della sorella era spento e di lei la famiglia non aveva notizie. La ragazza, a sua volta, era molto preoccupata perché con la sua fuga dalla casa del moldavi temeva ritorsioni nei confronti della famiglia d'origine». Stefania Pierazzo è contenta di aver potuto aiutare e sostenere questa donna il cui destino davvero sembrava segnato. «Spero che torni presto a casa - afferma - e lì possa trovare davvero un'occupazione stabile».

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