PADOVA - Prende forma l’idea della Prandina multitasking. Come abbiamo sempre detto il sindaco Giordani non la trasformerà nè in un oasi naturalistica né in un magazzino di auto in sosta. Il progetto verrà presentato ufficialmente la prossima settimana e comprende una parte destinata a parco, un’altra a parcheggio e una terza per attività culturali. Che poi sarebbe la mission tanto invocata ed il vero cuore del tema intorno al recupero.
Ebbene, possiamo dire che per quest’ultima suggestione ci saranno delle novità importanti.
Il museo
L’idea è di fare la stessa operazione che ha portato allo straordinario recupero degli spazi retrostanti il museo Eremitani dove oggi ci sono laboratori e la caffetteria. Nell’edificio più grande fra i tre troverebbe spazio un “deposito” ovvero un museo di materiali scultorei e archeologici provenienti dagli archivi dell’attuale Museo. L’allestimento segue una tendenza tutta europea e molto apprezzata dal pubblico di guardare opere in una cornice affatto diversa da quella tradizionale. Ci sarebbe una parte statuaria, una pittorica e una espositiva temporanea. Dentro questo spazio o nell’edificio più vicino dovrà trovare posto a sua volta una caffetteria-ristorante. Il quadro si completerà con l’allestimento di spazi dedicati alle associazioni o comunque a scopo sociale (incontri conferenze attività di formazione) nel terzo edificio.
L’idea, molto apprezzata da Tinè è di rendere questo spazio un luogo vivo. Per non rischiare che finisca come i giardini Arena. Insomma una modalità di gestione dinamica che ospiterebbe incontri e associazioni nello spazio frontale verso corso Milano in dialogo con il parco Cavalleggeri. A questo proposito al centro del parco sarebbe costruita un’agorà con un anfiteatro all’aperto per iniziative sia legate alla recitazione che alla musica dal vivo.
La passeggiata
Una delle condizioni imprescindibili però è l’accordo da raggiungere con il monastero delle Visitandine, un ex monastero di clausura intitolato alla Visitazione di Maria le cui monache sono dal 2014 alla casa Madre Teresa di Calcutta. Un’apertura verso riviera San Benedetto consentirebbe la massima permeabilità con il centro, visto che si raggiungerebbe piazza Capitaniato in sei minuti. Condizione imprescindibile anche per il parcheggio che dagli attuali 180 posti arriverà a 230 su una superficie di circa 3mila metri quadrati.
La viabilità
Ultimo capitolo quello della viabilità. Recentemente l’assessore Micalizzi ha illustrato l’allargamento della pista ciclabile da piazzale S. Giovanni in direzione di via Volturno. Sembra proprio che questo “invito” potrà proseguire su via Orsini fino a corso Milano in un ideale circuito ai piedi delle Mura. L’altra variante sarebbe quella di addentrarsi in mezzo al parco e uscire ancora su corso Milano ma superato il parco ex Cavalleggeri. Per quanto riguarda il parcheggio sono state definitivamente accantonate l’idea di farne uno sotterraneo (22 milioni di euro a cura del gestore) o in un terrapieno da ricavare sulla stessa quota delle mura storiche, molto avversato dal Comitato Mura. L’ingresso sarà prima del tratto rettilineo di via Volturno mentre l’uscita probabilmente avverrà con un doppio senso su via Volturno fino all’incrocio con S. Prosdocimo.