FONTANIVA - Attraverso la rete è riuscito a sottrarre 50 mila euro ad un’azienda di Fontaniva, la Carpad. Abile nell’utilizzare a fini illeciti i sistemi informatici, ma non tanto per sfuggire ai carabinieri che dopo non semplici indagini, lo hanno individuato e denunciato in stato di libertà con l’accusa con truffa aggravata, ricettazione ed accesso abusivo a sistema informatico. Si tratta di un ventiduenne di origini moldave, V.S., residente a Spilimbergo in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia.
IL RAGGIRO
Il giovane, attraverso un raggiro, è riuscito a farsi bonificare la consistente somma di 50 mila euro, su un conto corrente bancario intestato ad una persona residente sempre a Spilimbergo, assolutamente ignara dell’azione illecita. Sottratto il denaro, lo ha immediatamente girato in un altro conto corrente bancario che aveva aperto in un istituto bancario tedesco. L’azienda, accortasi di quanto accaduto, ha denunciato l’azione ai carabinieri di Cittadella che hanno attivato quindi le ricerche arrivando a dare un nome ed un volto a chi ha agito. Certamente il ragazzo è abile nell’uso degli strumenti informatici tanto da entrare nella rete tra azienda e banca ed agire in modo fraudolento, come spiegano nell’azienda oggetto della truffa. «La nostra operazione è stata un girofondo, un passaggio di denaro da un conto all’altro. Il bonifico è stato trasmesso correttamente ad un altro nostro conto attraverso il sistema della home banking. Tutti i dati del bonifico erano precisi e perfetti come abbiamo verificato - continuano alla Carpad -. In qualche modo lui è riuscito ad inserirsi nella rete nel momento in cui abbiamo trasmesso il bonifico all’altro conto. Seguendo la procedura interna che prevede il controllo amministrativo da parte di due diversi impiegati, ci siamo accorti che gli elementi identificativi indicati nel secondo conto erano diversi da quelli del bonifico originario. E’ scattato l’allarme. Abbiamo immediatamente avvisato il nostro istituto di credito dell’accaduto per gli interventi del caso, a cominciare dal blocco dell’operazione». Il truffatore informatico ha agito quindi nella fase di transito del bonifico dal primo al secondo conto. Come se una persona intercettasse e sostituisse una busta prima che venga recapitata. «Non si tratta - sottolineano alla Carpad - di una falla nel nostro sistema informatico e quindi dell’azione di un hacker inteso nel senso stretto del termine. Abbiamo fatto subito verificare tutti i nostri sistemi informatici e la rete. Non c’è stata assolutamente nessuna manomissione o intrusione nel nostro sistema. Chi ha agito lo ha fatto al di fuori e quindi non con nostra responsabilità». La Carpad opera nel settore della produzione di shopper di carta da catalogo di alta qualità destinati ai distributori, all’abbigliamento e al settore alimentare. Impiega 120 persone ed ha una rete di 20 venditori.
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