Covid, passeggiate "blindate" in centro: via Roma a senso unico, piazze presidiate

Mercoledì 10 Febbraio 2021 di Mauro Giacon
Covid, passeggiate "blindate" in centro: via Roma a senso unico, piazze presidiate

PADOVA - «Chiudere le piazze è difficilissimo, per cui saranno solo via Roma e corso Umberto I a sperimentare il senso unico pedonale. Saranno coinvolte però anche piazza delle Erbe e piazza della Frutta, dove ci sarà un maggiore presidio delle forze dell’ordine, così come in piazza Duomo».
L’assessore alla Sicurezza Diego Bonavina ieri sera ha discusso con il Comandante della Polizia locale e i tecnici di settore l’assetto da dare al centro storico per il prossimo fine settimana. Scopo: evitare l’affollamento visto sabato scorso.
Il peso è caduto sulle spalle dei sindaci dopo l’ordinanza del presidente Zaia che assegna a loro il compito di regolare il traffico di mezzi e persone. “I sindaci dispongono la chiusura al pubblico di strade o piazze nei centri urbani, allorquando valutino sussistente il rischio di assembramento, per tutta la giornata o in determinate fasce orarie, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”. È il testo della delibera.


IL PIANO
Sarà il sindaco a dire oggi l’ultima parola ma il senso di marcia deciso per via Roma sarà da corso Umberto I verso il Liston: 720 metri per 7-8 metri di larghezza dove si potrà andare solo per andare in un’unica direzione. «L’importante sarà non avere gente che ti viene incontro» precisa Bonavina.

Ovviamente si potranno usare le vie laterali in uscita in modo che si “accenderanno” le vie del ghetto oppure via del Santo per lo sfogo, ma ci saranno controlli da parte di agenti e Protezione civile per gli ingressi, consentiti solo verso una sola direzione, visto che è da questo imbuto frequentato da migliaia di persone che nascono i problemi. Poi si deve considerare che piazza delle Erbe misura appena 4.128 metri quadrati e ci sono 64 banchi, Piazza della Frutta 4.440 meri con 47 banchi. Ognuna ha tre corridoi, quindi non ci possono stare molte persone se vogliamo mantenere il distanziamento di un metro. Discorso delicato per la zona del duomo che ha appena 684 metri quadri a disposizione. E soprattutto per il “cuore” del Liston i 305 metri che separano piazza Garibaldi dal Canton del Gallo dove tutto il flusso di chi arriva dalla stazione incontra chi arriva dal Prato. Davanti al municipio, in quei 1200 metri quadrati nasce il rischio.


LA POLEMICA
Bonavina è al lavoro ma non significa che abbia accettato di buon grado i dettami di Zaia, anzi. «Avremmo dovuto coinvolgere la provincia e altre istituzioni per bloccare gli ingressi da altri comuni, per questo mi aspettavo una decisione della Regione. Invece non siamo nella direzione giusta. Così non va bene, mi sembra quasi di scaricare la responsabilità sui sindaci. È chiaro che adesso ci dovremo sedere a un tavolo, dovremo capire anche con il prefetto e il questore quali indicazioni sarà meglio seguire. Ma io pensavo che le decisioni più importanti spettassero alle autorità più importanti. Così invece posso intenderla come un messaggio che si lancia a tutti i cittadini e cioè che siamo usciti dal tunnel, ma non è così».
«Solo la somministrazione contingentata dei locali è un’ordinanza vera, la prima parte è il nulla perché il sindaco è già nella disponibilità di veicolare il traffico pedonale o chiudere le strade. E se fra quindici giorni dobbiamo chiudere di nuovo ci diremo: perché non abbiamo fatto niente prima? Io mi sarei aspettato un provvedimento un po’ più restrittivo come chiudere i confini dei comuni dalle 14 del sabato per tutto il pomeriggio. So anche che forse sarebbe stato chiedere troppo perché un ordine del genere avrebbe voluto dire che era corretto essere in zona arancione e credo anche che il presidente Zaia che si è battuto per essere in zona gialla avrebbe fatto una autogol. Sono questioni politiche e mi vergogno a dirle perché alla base c’è la salute pubblica».
 

Ultimo aggiornamento: 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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