Poliziotti col Taser da 6 mesi: in 11 casi è bastato mostrarlo, il 3 è stato usato

Sabato 9 Marzo 2019
Poliziotti col Taser da 6 mesi: in 11 casi è bastato mostrarlo, il 3 è stato usato
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PADOVA - In undici casi è bastato solo mostrare la pistola elettrica per ridurre a più miti consigli i malviventi più violenti. Mentre per tre volte gli agenti sono stati costretti a sparare il dardo. In ogni caso, l'utilizzo del taser da parte dei poliziotti della squadra Volanti di Padova, nei primi sei mesi di sperimentazione, è stato «fondamentale e ha dimostrato l'utilità di questo nuovo dispositivo». A fare il punto della situazione, alla scadenza del periodo di prova dell'arma, che è stato nuovamente prorogato per altri tre mesi, è il questore della città del Santo, Paolo Fassari. Un commento entusiasta visto che, prima dell'introduzione della pistola elettrica, una trentina di agenti erano rimasti feriti a causa del corpo a corpo con criminali violenti. «Gli agenti formati per utilizzare la pistola elettrica, l'hanno utilizzata 11 volte in sei mesi. In questi casi è bastato attivare la manovra di avvertimento per fermare i malviventi. In tre casi, invece, è stato necessario sparare il dardo. In tutte le circostanze il taser ha avuto scopo deterrente nei confronti di persone non collaborative. L'utilizzo del dispositivo ha consentito di non dover arrivare al corpo a corpo, evitando ferimenti. Per tanto non si può che essere soddisfatti del suo utilizzo e della proroga».
La sperimentazione è avvenuta in 13 città: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi e Genova. Complessivamente il bilancio è di 48 utilizzi, 35 nel primo trimestre e 13 nel secondo. 
LA PROCEDURAL'utilizzo del taser è preceduto da una manovra di avvertimento che consiste in cinque passaggi. Il primo prevede di mostrare l'arma ancora all'interno del fodero, che è sistemato dalla parte opposta rispetto a quello che contiene la pistola d'ordinanza. Nel caso in cui il soggetto sotto tiro non dovesse arrendersi, il poliziotto deve estrarre il taser e mostrarlo nella sua interezza. Se la persona coinvolta ancora non dovesse rendersi conto di quello che ha davanti, l'agente può dare una scarica di avvertimento a vuoto che produce un rumore forte e inconfondibile. Se il malvivente non si vuole arrendere, a quel punto il poliziotto può puntarlo col mirino laser e - solo a quel punto e se attaccato - sparare contro il suo antagonista i dardi elettrificati, collegati alla pistola con fili di rame: la scarica elettrica emessa dal taser è di 5-6 secondi e consente di bloccare una persona giusto il tempo per avvicinarsi in sicurezza, renderla innocua e ammanettarla.
Sulla questione interviene anche il sindacato di Fsp polizia. 
BASTA SPERIMENTAZIONIIl duro commento di Valter Mazzetti, segretario generale: «Sono anni che attendiamo dotazioni che ci consentano maggiore efficienza e sicurezza, anni che sentiamo di sperimentazioni, lunghe, infinite, anni dopo cui, ancora, non tutti i poliziotti hanno a disposizione neppure un banale spray antiaggressione, anni dopo cui, finalmente, si è passati a considerare la possibilità di darci finalmente i taser, è stata avviata la sperimentazione. E adesso che è finita che si fa? Si prolunga la sperimentazione. Sembra davvero una presa in giro. Di certo è un'inutile perdita di tempo quasi come se non si volesse dotare le Forze dell'ordine di ciò che gli serve per lavorare meglio, più efficacemente, più in sicurezza».
Marina Lucchin
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Ultimo aggiornamento: 09:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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