Padova. Trovato morto sotto casa: è il prof Zamorani, caduto dalla finestra. È stato preside della facoltà di Agraria per due mandati

La moglie Giuliana: «Una vita assieme, era malato da tempo» La collega Lante: «Un maestro con cui condividere speranze»

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Elisa Fais
Trovato morto sotto casa: è il prof Zamorani, caduto dalla finestra

PADOVA - È morto a 91 anni il professor Arturo Zamorani, ex preside della facoltà di Agraria di Padova per due mandati, ai tempi dell'ex rettore Federico Bonsembiante. E' volato giù dalla finestra della sua abitazione in via Patriarcato, a pochi passi da piazza Capitaniato, ieri attorno alle 11. A scoprire il corpo sulla strada è stata una passante, che ha chiamato immediatamente i soccorsi.

Il personale del Suem 118 è giunto sul posto, ma per l'anziano non c'era già più nulla da fare. In via Patriarcato sono arrivate anche due volanti della polizia, al momento si esclude l'intervento di terzi. Zamorani viveva con la moglie, Giuliana Galassi. «Abbiamo passato una vita assieme, sono stati 56 anni bellissimi - racconta addolorata -. Mio marito era benvoluto da tutti, gentile e disponibile. La sua mente brillante lo ha portato a un percorso lavorativo d'eccellenza e la sua bontà gli ha permesso di stringere legami autentici con amici, colleghi e allievi. Stava male da tempo, era colpito da una forma depressiva e degenerativa, anche se ultimamente non aveva particolari problemi fisici».

La drammatica perdita lascia nel dolore anche i due figli, i 3 nipoti e l'intera famiglia. «Una persona di grande carisma, con pensieri moderni - aggiunge il figlio Massimo - E' stato un padre di famiglia attaccato alla vita».

LA CARRIERA

Zamorani era nato a Codigoro in provincia di Ferrara il 20 giugno del 1932. Dopo la laurea nel 1957 in Scienze Agrarie con il massimo dei voti all'Università di Padova, prende il via la sua carriera. Dopo essere stato assistente universitario alla facoltà di agraria di Padova e alla facoltà di chimica industriale a Bologna, Zamorani dal 1971 al 1976 ha tenuto la direzione dell'Istituto di Industrie di Catania. Dal 1975, quindi, inizia la carriera come professore, prima straordinario, poi ordinario, alla facoltà di Agraria di Padova. Dopo essere diventato preside, nel 1995 va in pensionamento volontario per fare l'agricoltore, ma rimane in contatto con l'università.

Lo ricorda con stima la professoressa Anna Lante del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente. «E' stato per me prima un maestro e poi un amico con cui condividere le speranze, le gioie e anche le sconfitte dell'impegno accademico - dice Lante -. Sapeva amare la vita e ti insegnava ad amarla condividendo anche i suoi segreti di eterna giovinezza che gli regalavano un fisico immutato negli anni. L'ultimo ricordo felice che ci ha reso orgogliosi è stata la sua nomina ad Emerito dell'Accademia dei Georgofili di Firenze nel 2022. Un meritato traguardo festeggiato come sempre con la sua Giuliana vicino».

Ricordando Zamorani non si può non citare la missione per conto del ministero degli esteri, nel 1985, quando trascorre un semestre a Mogadiscio. Faceva parte dell'Accademia Galileiana di Scienze, Lettere e Arti di Padova, dei Georgofili di Firenze e della delegazione di Ferrara dell'Accademia Italiana della Cucina. Lo era anche dell'Accademia della Vite e del Vino e nel 1992 ha istituito a Conegliano Veneto una scuola di enologia e viticoltura, creando il primo diploma per enologi italiani riconosciuto a livello europeo. Il luminare, grazie al suo amore per l'ambiente, è diventato anche una figura letteraria. Zamorani, infatti, è Gavino Aleotti, colui che nel romanzo "L'Airone" di Giorgio Bassani dà assistenza "ai cacciatori fra novembre e febbraio" (vincitore Premio Campiello 1969).
I funerali saranno fissati probabilmente lunedì.

Ultimo aggiornamento: 14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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