Ha lottato per metà della sua vita contro la malattia, alla fine si è arreso a 45 anni

Sabato 7 Maggio 2022 di Lorena Levorato
Radion Calmis

PADOVA - Ha lottato per vent’anni contro la malattia, ma alla fine non ce l’ha fatta. Radion Calmis aveva compiuto 45 anni il 29 aprile ed è morto per le conseguenze di un melanoma. La malattia gli era stata diagnosticata dopo alcune visite eseguite nel suo paese di origine, Calarasi in Moldavia. Al suo arrivo in Italia insieme alla moglie Tatiana, Radion aveva iniziato un nuovo ciclo di visite e di terapie e oggi la compagna non riesce a darsi pace.
 

IL CALVARIO
«Tutto è iniziato da un neo sospetto – racconta in lacrime Tatiana – E subito ha iniziato a curarsi. Per cinque anni è andata tutto bene, ma poi c’è stata una prima recidiva: eravamo già in Italia ed è stato necessario un nuovo ciclo di chemioterapia». Il melanoma si è ripresentato negli anni, intaccando anche altre parti del corpo. Ma Radion, coraggioso e combattivo, non si è mai arreso o demoralizzato. «Con fiducia si è sempre affidato alle cure dei medici e dello Iov – dice ancora la moglie – Negli ultimi due anni la malattia si è aggravata e, a causa del Covid, è stato difficile recarsi in ospedale per le visite di controllo. Sono passati i mesi e, quando è stato possibile eseguire gli accertamenti, ormai era tardi perché hanno scoperto metastasi diffuse, ma fortunatamente poi sono sparite. Speravamo in anni sereni. A febbraio invece la situazione è peggiorata di nuovo fino a sabato scorso, quando è stato ricoverato all’ospedale di Padova dove è morto mercoledì».
 

IL DOLORE
Un racconto scandito dalle lacrime per un dolore troppo grande: Tatiana ha condiviso 25 anni di vita con Radion. Insieme avevano lasciato la Moldavia per stabilirsi a Torre. L’uomo era dipendente della Cts Logistica e fino a quando la malattia glielo ha permesso ha sempre lavorato. «Continuo a chiedermi se è stato fatto tutto quello che si poteva per salvarlo – si sfoga la donna – Non riesco a credere che Radion, dopo tutto quello che ha superato in questi vent’anni, non ci sia più. Era una persona forte, buona, sempre di buon umore nonostante le mille difficoltà. Aveva una voglia di vivere incredibile. Con la sua morte ho perso metà della mia vita: era così orgoglioso di nostra figlia Olga e non vedeva l’ora di festeggiare la sua laurea».
I medici dello Iov parlano di un caso molto complesso: recentemente il quadro si era ulteriormente complicato nonostante l’iter studiato per quel tipo di situazione e confermano la disponibilità, già resa alla famiglia nei giorni scorsi, per tutti gli approfondimenti del caso.
Dolore anche tra gli amici della comunità moldava di Padova, che con messaggi di cordoglio hanno manifestato vicinanza a Tatiana e alla figlia. L’ultimo saluto sarà lunedì alle 10 nella chiesa ortodossa di via Tunisi.

 

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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