Money transfer, scoperte operazione sospette per 350mila euro: 4 denunciati e 200 multati

Venerdì 29 Aprile 2022 di Redazione Web
Money transfer, scoperte operazione sospette per 350mila euro: 4 denunciati

PADOVA - Al fine di contrastare più efficacemente le violazioni alla normativa vigente in materia di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, i finanzieri del comando provinciale di Padova hanno intensificato il monitoraggio delle operazioni eseguite attraverso i money transfer presenti nel capoluogo.

Gli accertamenti eseguiti con i poteri di polizia valutaria, corroborati dal’analisi dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo elaborate dal Comitato di sicurezza finanziaria, hanno consentito ai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di individuare, tra le migliaia di movimentazioni analizzate, le operazioni effettuate violando i limiti quantitativi imposti sul trasferimento del denaro contante, per un ammontare complessivo pari a oltre 350.000 euro.

All’esito della disamina della copiosa mole di documentazione acquisita, sono state irrogate oltre 200 sanzioni amministrative di importo variabile tra i 3.000 euro e i 50.000 euro. Al fine di evitare la sanzione, uno dei soggetti  ha presentato denuncia nei confronti di ignoti per il reato di sostituzione di persona, disconoscendo le operazioni contestategli. Dopo altre  indagini, delegate dalla Procura di Padova, è stato verificato che il denunciante,  con altri 2 connazionali pakistani, si sarebbe prestato a compiere operazioni di invio di denaro a mezzo money transfer in nome proprio, ma - di fatto - per conto di un quarto connazionale, verso i cui familiari residenti in Pakistan erano dirette diverse rimesse, per un ammontare complessivo di circa 20.000 euro. Tale comportamento elusivo della normativa antiriciclaggio, noto come “smurfing”, ha permesso di trasferire somme di denaro superiori alla soglia prevista dal legislatore (pari a 1.000 euro), aggirando i vincoli pre-impostati nei sistemi gestionali degli istituti di pagamento attraverso l’effettuazione di plurime disposizioni di rimessa di denaro sotto soglia, formalmente disposte da mittenti diversi, ma - di fatto - economicamente imputabili a un unico soggetto.

Per tale condotta il pakistano che aveva disconosciuto le operazioni è stato segnalato all’autorità giudiziaria per simulazione di reato e, insieme a i suoi 3 connazionali, per aver fornito dati falsi o informazioni non veritiere all’atto dell’effettuazione delle operazioni finanziarie.  L’attività di servizio in parola testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza nella prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, in ragione delle sue peculiari prerogative di forza di polizia economico-finanziaria.

Ultimo aggiornamento: 13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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