MONSELICE - Ragazzini senza biglietto tengono fermi tre autobus all’ora di punta. Senza documenti, si rifiutano di fornire le generalità e sfottono controllori e vigili. Attimi di paura quando una studentessa, «per sentire se è vera», tocca la pistola del comandante Albino Corradin. Il sindaco Giorgia Bedin: «Alcuni giovani non hanno più il senso del rispetto».
IL FATTO
È accaduto venerdì, poco dopo le 8, alla stazione Busitalia di via Marconi.
In quei momenti concitati, è accaduto un fatto inquietante: una giovanissima ha toccato la pistola che il comandante teneva nella fondina, fortunatamente col meccanismo antistrappo: «Ero di spalle, ma come ho sentito la sua mano, mi sono girato e l’ho bloccata. La ragazza si è giustificata dicendo che voleva sentire se l’arma fosse vera». Nel frattempo, gli altri studenti rimanevano fermi all’interno del mezzo, manifestando il loro disappunto solo sottovoce. «Le linee sono sempre quelle e capita spesso di ritrovarsi al mattino - spiega il comandante - Facile pensare che questi bulletti si vendichino. Già il fatto che girino senza documenti e non vogliano farsi identificare è indicativo».
IDENTIFICATI
Bugie che, però, durano poco: tramite l’anagrafe nazionale, gli agenti sono già risaliti all’identità dei minori, le cui famiglie potrebbero presto essere convocate al comando. Per il sindaco, «si tratta di un fenomeno nazionale. Se controllori, medici e infermieri sono minacciati e costretti a rivolgersi alle forze dell’ordine per svolgere il loro lavoro, qualcosa va fatto ad alti livelli». Intanto, vigili e controllori sperano che il verbale con la sanzione porti questi giovanotti a più miti consigli.