Cadoneghe. Altri guai per il "mastro cordaio" di bondage: condanne per stalking, revenge porn, violazione del divieto di avvicinamento e diffamazione

Domenica 3 Marzo 2024 di Marco Aldighieri
MASTRO CORDAIO - Ancora guai con la giustizia per il maestro Shibari

CADONGHE (PADOVA) - Non c’è pace per Alessandro Carmignotto 54 anni di Vedelago, in provincia di Treviso, maestro Shibari e meglio conosciuto come “mastro cordaio” del bondage. Nell’arco di un mese, l’ex barista di Cadoneghe, ha incassato due sconfitte, con le conferme delle pene rimediate in due diversi procedimenti dalla Cassazione e dalla Corte d’Appello di Venezia.

Vittime, delle sue angherie, sempre l’ex compagna e il suo uomo difesi dall’avvocato Andrea Bertollo del foro di Vicenza.

I giudici della Suprema corte hanno confermato, lo scorso 29 gennaio, la condanna a due anni per il reato di atti persecutori. L'esperto praticante dell'arte giapponese della legatura utilizzata come pratica erotica, dall'aprile del 2019 al gennaio del 2020 era diventato un vero incubo per la sua ex donna e il suo attuale compagno. Li minacciava e li insultava entrambi, raggiungendoli nella loro abitazione nell'Alta padovana, e davanti a suo figlio minorenne (affidato alla madre) urlava frasi come «Io andrò a dormire sotto un ponte, ma c'è chi dormirà sotto terra» e ancora, riferito al nuovo uomo della ex moglie, «Se lo vedo lo uccido, ora o fra vent'anni io gli frantumo il cranio». E così, il maestro di legatura, è finito alla sbarra ed è stato condannato a due anni per stalking, ora divenuti definitivi.

Ma i guai per Carmignotto non sono finiti qui, perchè i giudici lagunari il 27 febbraio hanno confermato una seconda condanna in primo grado, a due anni e due mesi di carcere, per quattro reati in continuazione: stalking, revenge porn, violazione del divieto di avvicinamento alle parti offese con codice rosso e diffamazione. Per questo secondo procedimento il maestro Shibari è stato in regime di arresti domiciliari dal luglio del 2022 al luglio del 2023, e ancora oggi ha il divieto di avvicinamento alla ex compagna e al suo uomo. Durante il processo in Corte d’Appello, l’avvocato di parte civile ha segnalato ai giudici alcune frasi di insulti e minacce scritte dall’imputato sul Web nei confronti dei magistrati. 

E Carmignotto in aula ha attaccato il legale Bertollo. I giudici l’hanno richiamato all’ordine e lui ha risposto «Posso anche scusarmi con voi ma non con l’avvocato Bertollo che non avrebbe dovuto dirvi cosa ho scritto». Nel frattempo, nei mesi scorsi, le due vittime lo hanno di nuovo denunciato per i reati di stalking e revenge porn. È stata aperta una nuova indagine e gli inquirenti gli hanno sequestrato il telefono cellulare e il computer. 

Ultimo aggiornamento: 17:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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