BAGNOLI (PADOVA) - Addio al vigile che, da solo, teneva testa alle centinaia di richiedenti asilo di San Siro. É mancato mercoledì scorso, per le conseguenze di una grave malattia, Giampietro Trombin, 64 anni, storico e unico agente della Polizia locale. Affabile e cortese, aveva svolto tutta la sua carriera lavorativa a Bagnoli, dove si prestava sempre volentieri per facilitare la vita ai cittadini in difficoltà, riprendendo prima di sanzionare anche chi non osservava il codice stradale. Famosi i suoi interventi, tra il 2015 e il 2018 nella ex base militare di Bagnoli, dove erano ospitati centinaia di richiedenti asilo, che in diversi momenti critici, si era trovato ad affrontare da solo in attesa che arrivassero i carabinieri. Per tale motivo nel 2019 il governatore del Veneto Luca Zaia gli aveva conferito un importante riconoscimento per avere «mostrato particolare professionalità e senso del dovere in occasione di interventi per pubbliche calamità».
Senso del dovere
Nella motivazione che assegnava il riconoscimento a Trombin, si leggeva: «Dimostrando alto senso del dovere, grande abnegazione ed elevata professionalità, nel periodo incluso tra il 2017 e il 2018 il candidato gestiva da solo la delicata fase di accoglienza dei migranti in occasione dell’apertura del grande centro di accoglienza attivo presso l’ex base militare di Bagnoli di Sopra, intervenendo personalmente anche per sedare gli animi in situazioni concitate e rischiose legate alle proteste dei migranti e alla insicurezza dei cittadini». Poco più di un anno fa la scoperta della grave malattia da cui era affetto, poi le cure, che purtroppo non hanno portato beneficio; nelle ultime settimane la sua salute era peggiorata tanto da richiedere il ricovero a Schiavonia. Molto segnato dalla morte di Giampietro Trombin, il sindaco Roberto Milan, che aveva segnalato l’agente per l’onorificenza. «Giampietro è stato grande nell’ordinarietà, dimostrando sempre senso del dovere per il suo lavoro e le comunità di Bagnoli e San Siro.