San Giorgio delle Pertiche. Sbalzato dalla sella della sua moto. La forza della mamma: «Dio, se ti sei preso mio figlio un motivo ci sarà»

Tanti i ricordi commossi del ragazzo amato da tutti, il docente del Severi: «Ci lasci cortesia, tenacia e libertà»

Domenica 11 Giugno 2023 di Luca Marin
genitori di simone filippi al suo funerale

S. GIORGIO DELLE PERTICHE (PADOVA) - «Io non sono arrabbiata con Gesù, anzi lo capisco perché ha bisogno di Simone. Ho parlato con la Vergine Maria e le ho detto, da mamma a mamma, se era possibile lasciare ancora qui mio figlio ma non ho avuto risposta. Una cosa solo oggi dico a Dio: devi sfruttare Simone lassù perché lui è una risorsa enorme. Se te lo sei preso un motivo ci sarà. Dunque, sfruttala bene questa opportunità della sua presenza altrimenti farai i conti con me, perché prima o poi anch'io vi raggiungerò in cielo». Le parole di mamma Cristina, al termine di oltre 30 minuti di testimonianze e racconti su Simone Filippi amato da tutti in paese, hanno fatto piangere e toccato il cuore di tante persone che hanno affollato la chiesa di Arsego.
La mamma, seduta in primo banco affianco al papà del ragazzo Pierantonio, è salita sull'altare maggiore per ultima.

Comprensibilmente provata dal dolore prima ha condiviso lo stupore di vedere così tanta gente al funerale del figlio e poi ha ringraziato le tante persone che hanno sostenuto Simone in tutta la sua breve vita terrena e che ora stanno supportando anche lei. La signora Cristina ha ricordato l'impegno straordinario di ben quattro equipe del reparto di terapia intensiva di Padova che nei giorni scorsi, dopo l'incidente stradale, si sono adoperate nel tentativo di salvare la vita a Simone. La madre del 18enne morto lunedì scorso ha riconosciuto il patrimonio di valori e principi che tutti gli insegnanti delle scuole di Arsego, dall'infanzia alla scuola media fino al Severi a Padova, hanno saputo insegnare al figlio. Più che un applauso dopo il suo accalorato e straziante intervento c'è stata una vera e propria ovazione di ringraziamento per le sue struggenti parole.


LE EMOZIONI

Nello spazio riservato ai ricordi e ai saluti la prima a parlare al microfono è stata un'amica di famiglia: «Simone è gioia e lo sarà per sempre - ha detto Silvia Toso -. Lui si è fatto invisibile ma ci accompagnerà sempre. Simone ci ha lasciato l'anima piena di gioia e di colori e sarà una luce per sempre non solo per i suoi genitori ma anche per tutta la nostra comunità».
Un'altra mamma ha confessato che «abbiamo pregato e sperato tanto. Ora abbiamo il cuore spezzato ma sappiamo che niente potrà separarci dall'amore di Dio. La vita di Simone non si è spenta ma si è solo nascosta in Dio Padre». Particolarmente emozionanti sono stati gli interventi degli amici. «Ciao Simo, in questi giorni abbiamo rivissuto tutti i momenti vissuti insieme con te - hanno letto dal pulpito due ragazzi con la maglietta rossa-. Ci ha colpito la tua semplicità e spontaneità. La tua risata non la dimenticheremo mai. Sei sempre stato disponibile e non ti sei mai tirato indietro. Quel giovedì che è avvenuto l'incidente ci stavamo organizzando per andare a pescare. Ti promettiamo che lo faremo presto. Sei la nostra stella e sarai sempre con noi».


I COMPAGNI

Scesi dall'altare i due amici di Simone hanno lungamente abbracciato i genitori in lacrime dell'amico scomparso. In chiesa hanno letto una lettera di addio anche due compagni di classe dell'istituto tecnico Severi di Padova con i quali Simone, fra qualche giorno, avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità. «Abbiamo sperato fino all'ultimo che tornassi in classe - hanno detto i due coetanei - per parlarci ancora della tua moto di cui eri fiero. Siamo costernati e sbigottiti: con la tua sincerità e simpatia ci hai conquistati. Grazie per essere sempre stato un amico con noi tutti».
Al microfono poi si sono alternati gli interventi di alcuni ragazzi della parrocchia, dell'Acr, colleghi del lavoro e il prof di italiano: «Simone siamo tutti ammutoliti, senza parole - ha ammesso il docente del Severi -. Siamo noi ora a chiederti le parole giuste per accettare questa situazione. Come eredità ci lasci quattro parole che ti hanno contraddistinto: la gentilezza, la cortesia, la tenacia e la libertà».

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Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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