Svolta ecologica per le imprese: sempre più puntano sul fotovoltaico

Mercoledì 8 Marzo 2023 di Silvia Quaranta
Da sinistra Federico Boin, Gianluca Dall'Aglio e Davide Lunardi di Confartigianato Padova

PADOVA - Pannelli fotovoltaici, rinnovo dei macchinari e installazione di impianti con maggiore efficienza energetica: più di un’azienda padovana su tre negli ultimi cinque anni ha investito in politiche e strumenti per la sostenibilità economica e ambientale.

Parliamo di 9650 imprese che in un solo anno hanno speso complessivamente quasi 6 miliardi di euro. La forbice va dalle aziende molto grandi alle ditte più piccole e la media è di 620mila euro all'anno. 

Uno sforzo enorme che ha fatto guadagnare a Padova tre posizioni nella graduatoria nazionale, conquistando l’11esimo posto fra le province italiane più propense agli investimenti green. È quanto emerge dall’indagine di Confartigianato di Padova, che attraverso il proprio Ufficio Studi ha incrociato le banche dati di Istat, Eurostat, Gme, Enea-Siape, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Unioncamere-Anpal e Unioncamere-Symbola. 


IL DETTAGLIO
Ieri Confartigianato ha anticipato una parte dei dati che saranno resi noti in occasione dell’assemblea generale dei soci, il 26 marzo. Nel dettaglio l’associazione calcola che, nel 2021, gli investimenti totali delle imprese hanno raggiunto quota 5.893 milioni di euro, pari al 20,1% del valore aggiunto provinciale. Tra le spese più importanti ci sono quelle per pannelli fotovoltaici, nuovi impianti a risparmio energetico e macchinari che ottimizzano i processi. 
Alla crescita degli investimenti si affianca una domanda di personale altamente specializzato, spesso difficile da reperire. Nel 2022, per l’80,1% delle assunzioni previste dalle imprese della provincia di Padova si richiedono attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, quota in aumento di 4,5 punti rispetto al 75,6% del 2021. In particolare, si richiedono competenze specifiche utili per lavorare nei processi o con i macchinari che permettono di produrre in modo più sostenibile. 


LO SCENARIO
Quanto alle aziende attive nel campo dell’economia circolare, in provincia di Padova operano 2.728 imprese che, con 8.448 addetti, realizzano un fatturato di oltre un miliardo di euro. Si tratta di un cluster del sistema imprenditoriale padovano ad alta vocazione artigiana, con il 65,8% delle imprese e il 47% dell’occupazione. 
L’analisi per settore della circular economy evidenzia la maggiore presenza di occupati in manutenzione e riparazione di autoveicoli (43,7%), riparazione e manutenzione di macchinari (16,3%) e riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa (12,2%). Al quarto posto troviamo la raccolta, lo smaltimento o il recupero dei rifiuti (11,6%). 


LE AUTO ELETTRICHE 
La prospettiva di vietare a partire dal 2035 la vendita nell’Unione europea di auto a motore termico influisce sull’attività di 1.160 imprese di manutenzione e riparazione autoveicoli con 3.693 occupati. L’artigianato, con 1.012 imprese, pesa per l’87,2% delle imprese del settore. Nell’arco del prossimo decennio si modificherà strutturalmente un mercato che, a febbraio 2023, registra immatricolazioni di auto elettriche in provincia di Padova pari al 5,2% del totale immatricolazioni. 
Inoltre, sono interessate ai processi dell’economia circolare 8.595 imprese della manifattura attive in provincia di Padova e che danno lavoro a quasi 100mila persone. Anche la manifattura padovana è caratterizzata da una marcata vocazione artigiana: le 5.846 imprese artigiane rappresentano il 68% delle imprese del settore e il 28,9% dell’occupazione. L’intersezione tra beni di investimento ed economia circolare è rappresentata dalla filiera dei macchinari, che in provincia di Padova è composta da 1.489 imprese con 23.243 addetti, per un export che pesa 3,7 miliardi (+14%).
 

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